Tempo scaduto, consiglio verso l’addio. Si attende da oggi la lettera del Prefetto

Ballabio Ieri il termine per votare il bilancio preventivo. Tre le deroghe di un mese concesse. La crisi è iniziata con le obiezioni della maggioranza sull’espansione della Combi Arialdo

Non sono arrivate altre deroghe: da oggi è prevista la diffida del prefetto al sindaco Giovanni Bruno Bussola. L’Amministrazione comunale di Ballabio si avvia verso la conclusione.

Ieri infatti è scaduto il termine per votare il bilancio preventivo triennale e da oggi, quindi, in municipio attendono la missiva del prefetto Sergio Pomponio che impone di convocare con urgenza un consiglio comunale per l’approvazione del documento entro venti giorni.

Formalità

Bussola quindi sarà costretto a fissare una data per l’assemblea, ma si tratta di una formalità. Le ultime due volte in cui si votò su bilancio e Dup-Documento unico di programmazione il sindaco fu sconfitto con sette voti contro i sei dei suoi. Si trattava degli ultimi due consigli comunali, a maggio e a giugno. La minoranza “ufficiale” di Ballabio futura, composta da quattro consiglieri, e i tre “ribelli” di Nuovo slancio per Ballabio (Alessandra Consonni, Marco Pedrazzini e Luca Pirovano) non avrebbero cambiato idea, quindi si va dritti verso il commissariamento, la soluzione più probabile.

D’altronde Bussola ha già detto da tempo di attendere che la palla passi al prefetto e dagli uffici di corso Promessi sposi a Lecco stanno seguendo attentamente la questione Ballabio.

I tentativi

In realtà avrebbero dovuto prendere in mano la situazione già dal primo giugno, ma tre deroghe (di un mese l’una) provenienti dal Ministero, hanno fatto sì che la giunta restasse in carica ancora per tutta l’estate. In realtà, prima dell’ultimo consiglio comunale convocato, a giugno, il sindaco aveva provato a trovare un accordo con Manuel Tropenscovino, capogruppo di opposizione, per creare una maggioranza a larghe intese partendo dal bilancio, ma le due parti non avevano trovato la quadra e a Bussola non era rimasto che mettersi in mano al prefetto. La crisi, ufficialmente, dura da mesi. In primavera i tre consiglieri di Nuovo slancio per Ballabio avevano sollevato obiezioni sulla possibile espansione dell’azienda Combi Arialdo sul pratone del Barech, fortemente sponsorizzata dal primo cittadino, malvista dall’opposizione. Da lì i tre consiglieri (compresa Consonni che era anche in giunta) si sono staccati sempre di più dal resto del gruppo, senza uscirne, ma di fatto creando una sorta di sottogruppo autonomo. Anche se in realtà già da tempo erano nati dissidi proprio tra Bussola e Consonni, rispettivamente vice e sindaco della precedente Amministrazione, ora principali antagonisti. Ma alla fine, nonostante ci fossero i numeri per poter sfiduciare la giunta, nessuno ha voluto prendersi la responsabilità per farlo e si è scelto di farla cadere sul bilancio. Un processo però complesso che ha allungato i tempi anche a causa delle deroghe arrivate da Roma. Ma ormai si attende solamente l’atto finale.

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