Conte a Cortina? Non è questo il problema

Parecchi anni fa, a una puntata di “Bontà loro” o forse del “Maurizio Costanzo show”, il simpaticissimo divulgatore culturale Luciano De Crescenzo aveva ricordato con un aneddoto strepitoso l’avversità della sua famiglia nei confronti dei politici di sinistra. Un giorno era al bar con il padre, che a un certo punto gli aveva indicato un noto esponente del Pci napoletano al bancone: “Vedi? Mangia una pastarella. E poi fa il comunista…”.

In questo semplice episodio, forse vero, forse no - De Crescenzo era un gran furbone che sapeva decrittare anche i concetti più ardui per la gente comune - veniva riassunta tutta la millenaria cultura pauperista del nostro paesello ipocrita e sottosviluppato, per il quale i soldi - generalmente quelli degli altri - sono sempre e comunque una cosa sporca, della quale non bisogna mai fare sfoggio, della quale bisogna addirittura vergognarsi, soprattutto se si fa politica e ancora di più se ci si mette in testa di lavorare per gli ultimi, i fragili, i disperati. Una visione del mondo risibile, solo ripensando al semplice fatto che Friedrich Engels, uno che ha avuto un qualche ruolo nella elaborazione e diffusione del comunismo (quello che mangiava i bambini, non quello dei chierichetti del Pd…) in Europa e nel mondo, era ricco sfondato e ha mantenuto per tutta la vita Marx e pure la figlia di Marx.

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