Erba, cercò di uccidere il fratello
Per vendicare il tradimento
Chiuse le indagini contro l’ucraino latitante che sparò alla Real Steel. Accusato di concorso in tentato omicidio anche l’autista da tempo in carcere
Quel giorno le sue intenzioni erano apparse subito chiare: secondo le accuse avanzate dalla Procura, Bezdushny attorno alle 13, arrivato alla Real Steel, era sceso dall’auto già impugnando la pistola e aveva chiamato il fratello, per fare chiarezza della situazione.
La ricostruzione
Quindi avrebbe sparato tre volte: la prima volta in direzione proprio del fratello Ihor, ad altezza d’uomo a una distanza di circa 15 metri, la seconda verso l’asfalto, vicino al padre Volodymyr con la chiara intenzione di evitare che l’uomo si intromettesse nel diverbio, e una terza contro la Bmw Serie 3 del fratello, parcheggiata nel cortile dell’azienda, all’altezza del serbatoio. Il tutto mentre Tymchuk faceva da “palo”.
L’agguato al fratello non era riuscito a causa della cattiva mira dell’aggressore e successivamente alla rapidità della vittima di mettersi al riparo. Eduard Bezdushnyi e Artur Tymchuk si erano allontanati, con quest’ultimo che si era messo alla guida della Audi Q7.
La Procura contesta a entrambi il tentato omicidio aggravato in concorso, la detenzione del revolver, le minacce e il danneggiamento dell’auto.
Tymchuk è in carcere a Como dall’agosto scorso, mentre Eduard Bezdushnyi non si trova.
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