Sorpresi ancora a spacciare nel bosco
Appena fuori di prigione tornano in cella

Garbagnate La Squadra Mobile della Polizia di Lecco ha arrestato due dei sei pusher ricercati A finire in manette Azzedine Ramil detto “Lupo” e Faou Houssman, già condannati due anni fa

Non appena usciti di prigione sono tornati subito a spacciare negli stessi boschi, accanto alla Statale 36, dove erano già stati fermati due anni prima.

Negli scorsi giorni la Squadra Mobile della Polizia di Lecco ha arrestato due dei sei destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale nei confronti di una batteria di pusher attivi nei boschi di Nibionno, Garbagnate Monastero e Bulciago, adiacenti alle piazzole di servizio della superstrada.

Le ricerche

A finire, nuovamente, in manette due marocchini: Azzedine Ramli, conosciuto anche con lo pseudonimo di “Lupo”, già condannato per spaccio e per aver aggredito un agente con una pietra; e poi il connazionale Faou Houssam. Ancora ricercati gli altri componenti del gruppo, fra cui vi sarebbero Jabeur, fratello di Azzedine Ramli, e quel Outmane Nouchi arrestato nell’agosto del 2020, sempre per spaccio nei boschi attorno alla superstrada, insieme al “Lupo”.

Quando gli agenti della squadra Mobile sono andati a effettuare l’arresto hanno trovato i due presunti spacciatori in possesso di 420 grammi di droga, fra eroina, cocaina e hashish. Alla batteria dello spaccio vengono contestate centinaia di cessioni. A riconferma di come l’attività di spaccio nei boschi attorno alla Statale 36 continui imperterrita, nonostante le continue operazioni delle forze dell’ordine.

In Tribunale

Oggi, quindi, i due sono stati portati in tribunale dalla polizia penitenziaria e sono comparsi, assistiti dall’avvocato Salvatore Arcadipane di Milano, prima davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia a seguito dell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare e poi per la convalida essendo stati sorpresi in flagranza di reato, cioè mentre spacciavano all’atto dell’arresto. Entrambi continueranno a rimanere in carcere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA