«Non lasceremo soli

tua moglie e i piccoli»

In tanti ieri a Oggiono hanno voluto portare l’estremo saluto a Domenico, vittima di una caduta in montagna. Il parroco don Maurizio Mottadelli ha esortato i fedeli: «Anche noi saremo presenti assieme a Dio»

Sono stati davvero in tanti, ieri mattina, a portare l’estremo saluto a Domenico Aldeghi e a stringersi alla sua famiglia, nella chiesa parrocchiale.

Il 47enne, deceduto - com’è noto – per la caduta dallo Scudo del Corno Birone lo scorso lunedì, non era di Oggiono, ma era venuto qui ad abitare dopo il matrimonio; così, a piangerlo c’erano due comunità: quella oggionese, d’adozione (alla quale appartiene però la famiglia della moglie, Anna Ghianda) e quella di Sala al Barro, frazione dove l’escursionista era vissuto in gioventù con il papà Tomaso.

Tra le corone di fiori, sul portale della chiesa, c’era così anche quella «degli amici di Galbiate»

Il dramma ha interpellato, più ancora di altri, la comunità locale e il parroco, don Maurizio Mottadelli, non ne ha fatto mistero, prendendo la parola per pronunciare l’omelia: «Nella vita dei figli, della moglie e dei parenti più intimi di Domenico, Dio si renda presente e guidi un cammino di ricerca; da parte nostra – ha esortato i fedeli – non lasceremo soli questa donna e i suoi bambini; anche noi, per quanto possiamo, ci faremo presenti».

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