Ecco perché il regista

è stato arrestato

Nella nuova denuncia secondo il giudice circostanze che combaciano con i risultati del primo processo

Le motivazioni per le quali il 31enne cineasta Guido Milani, fondatore e regista dell’associazione “Ragazzi e cinema”, è dal 19 agosto agli arresti domiciliari sono scritte nell’ordinanza firmata dal Gip del tribunale di Milano, Gennaro Mastrangelo.

«Le dichiarazioni della vittima sono state ritenute credibili nel processo che ha visto Milani imputato per detenzione di stupefacenti, prostituzione minorile e violenza sessuale, sia per la loro coerenza intrinseca, sia per i riscontri oggettivi. In seguito, sono pervenute all’attenzione del pm informazioni che combaciano con le risultanze del processo», conclusosi con la condanna in primo grado a quattro anni e sei mesi.

Ora, per il Gip «sussiste, come ravvisato dal pm, un forte rischio di recidiva specifica. Milani approfitta della sua notorietà per carpire i favori sessuali dei giovani».

Gli ultimi fatti, secondo la denuncia, sono «rimasti celati nel tempo per paura e vergogna da parte dei ragazzi coinvolti»; si sa che risalirebbero al 2011, fino al 2013; la denuncia è di un ex attore e collaboratore di Milani, presentata il 19 luglio alla questura di Rimini,.

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