Campsirago, nuova vita. Due milioni di euro per farne un borgo d’arte

La svolta Maxiprogetto condiviso fra pubblico e privato. La maggior parte dei fondi ottenuti grazie al Pnrr. A lavori finiti darà occupazione a una trentina di persone

Entro il 2026, il borgo di Campsirago sarà rinato. Arriverà così a compimento un percorso iniziato negli anni ’70 ma che solo recentemente, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e Scarlattine Teatro, ha subito una nettissima accelerazione.

A far intravedere la possibilità, ormai concretissima, di trasformare il sogno in realtà, i fondi ottenuti grazie al Pnrr (1,6 milioni di euro), cui vanno aggiunti altri 330 ottenuti da Regione Lombardia e a cui, a Colle Brianza, sperano di potere aggiungerne altri 800 nel momento in cui, in autunno, uscirà un bando che aiuta nella fase di start-up associazioni e aziende che si insediano nei borghi recuperati.

La cooperazione

A presentare e, allo stesso tempo, festeggiare un risultato che ormai dovrebbe essere solo questione di tempo, ieri mattina, a Campsirago sono arrivati il sindaco Tiziana Galbusera e gli assessori Ettore Anghileri e Maurizio Perego, Michele Losi direttore artistico di Scarlattine teatro, gli architetti Marta Bertani ed Egidio Giurdanella che si sono occupati della progettazione e poi i rappresentati di tante realtà associative che hanno collaborato o che collaboreranno per il rilancio del borgo. Con il rinnovo della convenzione, in essere ormai da diciotto anni, tra Comune e Scarlattine, era difficile fare di più rispetto a quanto già ottenuto. La svolta è arrivata quando si è cominciato a parlare di partenariato pubblico privato. Idea che, d’altra parte, è piaciuta tantissimo anche a Roma e grazie a cui il Comune ha ottenuto i fondi ministeriali che, come precisato dall’assessore Anghileri, finanzieranno quindici azioni, in parte dedicata alla sistemazione degli immobili e in parte alla promozione di azioni culturali.

Lavoro e sostenibilità

Le parole chiave sono inclusività visto che ci sarà spazio per tutti ma anche lavoro, a regime, potranno essere impiegate stabilmente una trentina di persone. Quindi, naturalmente, turismo, in una forma assai più potenziata rispetto a quanto non accade oggi, considerato che ci sarà un vero e proprio ostello con una trentina di posti, e infine, sostenibilità ambientale.

Gli interventi di sistemazione e ristrutturazione conservativa riguarderanno edifici e spazi oggi inutilizzati e che, alla fine, si trasformeranno in «infrastrutture per la fruizione culturale e turistica». Il nuovo granaio diventerà lo spazio per la co-creazione e l’innovazione. La piazza, oggi degradata, sarà uno spazio pubblico attrezzato. Palazzo Gambassi, in parte già recuperato, insieme con la sua corte, diventerà uno spazio per spettacoli. La chiesa di San Bernardo, oggi decrepita e che sta in piedi solo grazie alla natura, potrà trasformarsi in un padiglione culturale. Nel parcheggio ci saranno mercati agricoli locali.

Campsirago diventerà un borgo d’arte che combina azioni artistiche e urbane, ridando vita a un luogo da cui si gode una bellissima vista sulla Brianza.

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