Alessia, struggente addio
«Ora respira la libertà»

Folla e moltissimi ragazzi ieri pomeriggio al Santuario di Bevera, per le esequie della giovane barzaghese morta di fibrosi cistica

«Vola più in alto che puoi nostra dolce farfallina, ora respira la tua libertà». Con queste parole Angela e Francesca, hanno voluto salutare la loro sorellina Alessia Mantonico, che si è spenta a 24 anni a causa della fibrosi cistica contro cui lottava da anni. Tantissimi ragazzi hanno voluto prendere parte ieri pomeriggio, al Santuario di Bevera, all’ultimo saluto alla giovane, stringendosi attorno alle sorelle, a mamma Nicolina, maestra alle elementari a La Valletta, a papà Giuseppe e al fidanzato Raffaele. Alla fine della celebrazioni, Alessia è stata salutata dalle commoventi parole di chi le è stata accanto ogni giorni in questa lotta che ha vissuto per se stessa e per sostenere la ricerca.

«Ti chiedevo sempre – ha detto la sorella Angela rivolgendosi direttamente ad Alessia - se ti eri ricordata di prendere i tuoi farmaci. Eri mia sorella, amica, compagna e lo sarai sempre. Il precedente lockdown è stato un periodo difficile per molti, ma per me è stata l’opportunità di vivere fino in fondo i nostri allenamenti, le nostre passeggiate, i nostri film su Netflix e quante ne abbiamo combinate a mamma e papà. Non potrò mai dimenticare il nostro tempo insieme: spero di averti dimostrato quanto ti amassi. Non è facile lasciarti andare, ma ora puoi volare libera dalle catene, ti prego però di farci sentire la tua presenza».

Anche la sorella maggiore Francesca si è rivolta direttamente ad Alessia: «Sei stata il regalo più grande che papà e mamma potessero farci. Amore mio, sei tu che con la tua tenacia mi hai fatto accettare la tua malattia e mi spiace se sono stata più una seconda mamma che una sorella, un po’ troppo apprensiva e ansiosa forse, ma lo facevo perché dovevo proteggerci, rassicurarti. Ma alla fine eri tu quella che mi rassicurava urlandomi di stare tranquilla. Sarai il nostro pensiero fisso ogni giorno come lo sei stata per tutta la vita. Ti abbiamo accompagnata, fino all’ultimo respiro come dicevi tu».

E poi un pensiero per chi resta: «Abbiamo bisogno della tua grande forza per aiutare soprattutto papà, l’infermiere personale che hai addestrato alla perfezione, e Raffaele il ragazzo d’oro che hai scelto al tuo fianco. E poi ci siamo noi: le tue sorella, la tua super mamma e tutti i tuoi amici che ti stanno ricordando con tantissimi messaggi per la tua voglia di vivere, il tuo coraggio, sarai sempre un esempio per tutti noi. Non ti preoccupare che alle tue campagne di sostegno alla ricerca ora ci penseremo noi.

«Vola più in alto che puoi nostra dolce farfallina, ora respira la tua libertà». Nell’omelia don Giovanni Colombo ha invece sottolineato: «Nel libro della vita c’è scritto tutto quello che di buono Alessia ha fatto. Dietro ai panettoni, pandori e colombe che vendevi ai banchetti c’era il senso della sua lotta. Al posto di disperarti, hai pensato cosa potevi fare per vincere la malattia o comunque per aiutare altri a farlo». La salma è stata tumulata nel cimitero di Barzago.

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