A piedi lungo la statale 36 a mezzanotte. Muore sul colpo investito da un’auto

Bosisio Parini Incidente mortale sulla strada dove sette ore prima erano morte due donne. La vittima è un uomo di 31 anni che non aveva documenti: travolto vicino ai boschi della droga

Un drammatico incidente, avvenuto nella notte fra mercoledì e giovedì, è costato la vita a un uomo 31 anni, di origine magrebina, ancora in via di identificazione. Era da poco passata mezzanotte quando l’uomo, per cause ancora al vaglio della Polizia Stradale di Monza, si trovava, a piedi, lungo la carreggiata sud della Statale 36, poco dopo l’uscita per Bosisio Parini.

La dinamica

Una ragazza, alla guida di un suv, è sopraggiunta, provenendo da Lecco, e non ha potuto far nulla per evitare lo scontro. L’autovettura ha infatti investito in pieno l’uomo. La donna, che si è accorta della presenza della vittima soltanto all’ultimo momento, dopo l’impatto si è immediatamente fermata e ha lei stessa dato l’allarme per avviare le operazioni di soccorso.

Quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto, con un’automedica e un’ambulanza della Croce Verde di Bosisio Parini, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del trentunenne magrebino. Un nuovo, drammatico incidente, in Statale 36, avvenuto soltanto 7 ore dopo il gravissimo frontale, con auto in contromano, accaduto alle 17 di mercoledì nella galleria Dervio, carreggiata sud, costato la vita a due donne.

Il riconoscimento

Spetta ora alla Polizia Stradale di Monza far chiarezza su quanto avvenuto a Bosisio Parini. Innanzitutto gli agenti hanno avviato le operazioni di riconoscimento della vittima, non ancora terminate dato che non aveva documenti con sé, poi hanno avviato le indagini per risalire all’esatta dinamica di quanto accaduto.

Lo hanno fatto sia raccogliendo le poche testimonianze oculari, di fatto scarni racconti visto il buio che c’era in quel momento in quel tratto di superstrada, sia muovendosi per capire se le telecamere presenti all’altezza dello svincolo, quindi quelle Anas, e le altre presenti nelle aree industriali che affacciano sulla Statale 36 possano aver catturato qualche fotogramma abbastanza nitido per chiarire elementi che possano aiutare a far chiarezza. Quel che al momento sembra essere certo è che l’uomo si stava muovendo a piedi lungo la carreggiata sud ed è quindi escluso che si trovasse in prossimità di un proprio autoveicolo o che stesse effettuando operazioni inerenti a esso.

L’ipotesi, tutta ancora da vagliare e riscontrare, è che la vittima stesse percorrendo a piedi quel tratto di Statale 36, o per attraversarla oppure per raggiungere un particolare punto a ridosso della superstrada.

Resta dunque da capire sia la dinamica e sia le motivazioni che hanno spinto il trentunenne magrebino ad avventurarsi a piedi su una strada vietata per i pedoni e dove le vetture sfrecciano ad altissima velocità. Un punto, quello, che rimane non lontano dai boschi della droga, cioè da quelle aree boschive dove sono state svolte diverse operazioni antispaccio da parte delle forze dell’ordine e dove è segnalato un via vai, con grande frequenza, di possibili acquirenti.

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