Perplessità sulla stazione e-bike: «Investimento ben ragionato?»

Santa Maria La presidente Fiab Lecco muove qualche dubbio sul progetto. «Il rischio è quello di investire per costruire una cattedrale nel deserto»

Bene la bicicletta, benissimo l’ebike che permette anche a chi ha una certa età di fare movimento e raggiungere mete altrimenti inavvicinabili ma attenzione a fare le cose per bene.

A lanciare un messaggio, anzi a fare una raccomandazione al sindaco Efrem Brambilla, che nel suo territorio, grazie ai fondi regionali, installerà una stazione con una dozzina di e-bike è Paola Schiesaro, presidente di Fiab, Federazione italiana ambiente e bicicletta, organizzazione ambientalista che promuove l’uso quotidiano della bicicletta e il cicloturismo per proteggere l’ambiente e contrastare la crisi climatica.

Le perplessità

«Anzitutto - osserva Schiesaro - è curioso che un Comune piccolo come Santa Maria Hoè faccia da solo una cosa del genere. Lo dico perché, spesso, il bike sharing è un’operazione in rosso. Anche dove funziona, come per esempio a Brescia, dove c’è addirittura la possibilità di affittare mini-biciclette per i più piccoli, il sistema funziona perché i costi del bike sharing vengono coperti dai trasporti pubblici».

«Altrove - prosegue Schiesaro - come per esempio nel Lecchese, dove invece il sistema non ha funzionato negli anni passati, e infatti lo si sta rivisitando da cima a fondo, le cose vanno anche peggio».

Fatta questa premessa, che avanza dubbi sulla sostenibilità di un circuito così ristretto, la presidente lecchese di Fiab si domanda poi se a Santa Maria Hoè abbiano considerato quel che accadrà dopo.

Ovvero se abbiano già pensato a come risolvere quei problemi gestionali cui è fondamentale trovare una risposta prima di partire affinché il bike sharing continui a funzionare. «Prima di attuare un servizio di questo tipo - osserva - occorre rappresentarsi tutta quella serie di problemi che sorgeranno. A partire dalla manutenzione, per esempio, fino alla gestione del servizio di prenotazione e alla verifica del funzionamento della ricarica. Se non lo si fa - conclude - il rischio è quello di investire tanti soldi per costruire quella che poi, nel giro di pochissimo tempo, rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto». «A tutte queste domande - assicura però tranquillo il sindaco Efrem Brambilla - forniremo le giuste risposte a suo tempo. Per la manutenzione, per esempio, posso dire fin d’ora che sottoscriveremo un contratto con qualcuno che se ne occupi. Lo stesso faremo anche per il resto. A Santa Maria abbiamo fatto tante cose e sono sempre funzionate. Quando saremo pronti, vedrete che anche l’e-bike funzionerà». Parola di Efrem Brambilla.

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