Lecco e Sondrio
Da tre locali in su rincarano gli affitti

Nel primo semestre del 2021 per i trilocali c’è stato un aumento del 6,7% Lecco è fra le province lombarde con il maggior rincaro.

Nel primo semestre del 2021, secondo l’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, i canoni di locazione di Lecco e provincia rispetto al secondo semestre 2020 hanno registrato variazioni nulle per i monolocali e i bilocali, mentre per i trilocali con un aumento del 6,7% Lecco è fra le province lombarde con il maggior rincaro.

Il forte rincaro di Lecco sui trilocali non trova riscontri nelle altre province lombarde, dove Milano segna una flessione dello 0,8%, Bergamo -0,2%, Brescia +0,4%, Como +0,4%, Lodi -4,2%. Né cali né aumenti invece per Mantova, Pavia e Varese, mentre a Monza il canone del trilocale scende dello 0,2% e a Sondrio cresce del 2,5%. Provincia, quest’ultima, dove a differenza di tutte le altre sono anche saliti parecchio i costi per i monolocali (+18,3%) e anche i bilocali segnano un incremento del 4,3%.

Se a Lecco centro per le tre tipologie di appartamento gli affitti mensili costano in media 400, 600 e 800 euro, in provincia i prezzi più alti si registrano a Montevecchia (450 euro per il monolocale, 500 per il bilocale e 600 per il trilocale) e a Osnago (400, 500, 650), mentre i canoni più economici sono a Costa Masnaga e Nibionno (200, 300 e 450 euro).

“Dopo un 2020 che ha chiuso con un importante calo dei canoni residenziali, – afferma Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi – nel primo semestre del 2021 si iniziano a vedere i primi segnali di inversione di tendenza: stabili i canoni dei monolocali, +0,4% il rialzo dei canoni dei bilocali e +0,3% quello dei trilocali. Si riscontrano comunque valori in diminuzione in città come Milano, Bologna, Roma e Firenze, le metropoli che più di tutte le altre hanno sofferto il ridimensionamento dei flussi turistici, degli studenti e dei lavoratori fuori sede. Nei capoluoghi di provincia, al contrario, gli affitti hanno invece continuato a crescere”. Aumenta nella primo semestre la percentuale di chi affitta per studio, pari al 3,8% dei contratti.“La pandemia – spiega Tecnocasa - ha accentuato la domanda di chi cerca casa in affitto tra chi ha lavori precari e in chi stava valutando l’acquisto immobiliare ma si è fermato per le incertezze del mondo del lavoro. Il ribasso dei prezzi immobiliari e i mutui più vantaggiosi stanno spingendo verso l’acquisto della casa ma, nonostante questo, la domanda di locazione è sempre elevata, in particolare tra le fasce di età più giovane. Il 43,8% di chi ha preso casa in affitto ha un’età compresa tra 18 e 34 anni”.

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