Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 08 Dicembre 2020
Gilardi, cinque perizie
e le novità dell’inchiesta
La sorella del professore di Airuno, che aveva
chiesto la tutela, dopo un anno ha fatto dietro front
Il professor Carlo Gilardi? Ben cinque perizie di parte ne sostengono l’assoluta capacità di intendere e volere. E la sorella, colei che inizialmente aveva chiesto che venisse sottoposto a tutela nel timore che potesse sperperare il suo patrimonio personale, un anno dopo avrebbe chiesto la revoca dell’amministrazione di sostegno.
Sono queste le novità sulla storia che sta appassionando – e dividendo – l’opinione pubblica dopo i servizi del programma di Italia Uno “Le Iene”, novità che emergono dal fascicolo del pubblico ministero, dopo la richiesta di rinvio a giudizio di sette persone, tutte di origine magrebina, avanzata dalla Procura della Repubblica di Lecco, con udienza fissata davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale Salvatore Catalano il prossimo 2 febbraio. Tutti e sette gli indagati, che ora assumeranno la qualifica di imputati, sono accusati di circonvenzione d’incapace.
Sei di loro sono assistiti dall’avvocato Andrea Artusi del Foro di Lecco, compreso il badante di origini marocchine Brahim El Ma-zoury, la settima da un legale monzese. Due risultano irreperibili.
Nel fascicolo del pm (il rinvio a giudizio è stato chiesto dal sostituto procuratore Andrea Figoni, con inchiesta partita nel 2017 dalla collega Silvia Zannini, ora a Parma, e chiuso dall’ex procuratore Antonio Chiappani prima del trasferimento a Bergamo) vengono meglio precisate le singole, presunte responsabilità a carico degli imputati, mentre l’avviso di conclusione delle indagini sarebbe stato generico.
Si tratta di un fascicolo molto corposo, quello penale, in cui è confluito anche quello della volontaria giurisdizione. Per alcuni degli imputati, le accuse sarebbero incentrate sul fatto di aver dimorato, per qualche tempo, nell’abitazione dell’ex docente del Parini di Lecco, una vita spesa per la cultura e per l’aiuto ai più bisognosi. Persone che avrebbero – appunto – beneficiato della sola ospitalità del professore, che ha appena compiuto 90 anni, ma senza aver mai ricevuto alcuna donazione.
A qualcun altro, invece, Gilardi avrebbe regalato somme di denaro, nel 2017, anno in cui risale anche una corposa donazione, 18mila euro a l’hospice “Il Nespolo”, che nel fascicolo del pm non sarebbe in alcun modo contestata.
L’avvocato Artusi, per il momento, non rilascia dichiarazioni, e si limita a una semplice sottolineatura: ossia che ci sono profili giuridici che vanno approfonditi. Come – appunto - la capacità d’intendere e di volere del professore, che le cinque perizie citate avrebbero rilevato non sia in alcun modo alterata. Sarebbe stato lo stesso Gilardi, in tempi non sospetti, ossia dopo la firma dell’avviso di fine indagini di Chiappani (che risalirebbe a febbraio), a interessarsi affinché non venisse esercitata l’azione penale, difendendo – quindi – le sette persone per cui si chiede il processo.
Per giovedì è attesa una nuova puntata de “Le Iene” sulla vicenda. E intanto l’opinione pubblica continua a dividersi, soprattutto sui social.
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