Costi di gestione triplicati in sei mesi. La zona wellness per ora rimane chiusa

Merate La riapertura era prevista in questi giorni, ma il gestore Aquamore sta rimandando. Vella: «Si valutano i consumi di ogni impianto e attività per capire il peso delle bollette»

Resta chiusa la zona wellness della piscina di Merate. Troppo costoso aprirla visto il prezzo dell’energia elettrica.

La data della riapertura avrebbe dovuto essere fissata qualche giorno fa, durante una riunione interna ad Aquamore, che gestisce il centro di via Matteotti ormai da giugno ma, almeno per il momento, si è deciso di soprassedere.

A giugno quando, lo stop seguito al fallimento di Gestisport, precedente gestore, il centro era stato riaperto, i vertici di Aquamore avevano assicurato che per settembre tutte le attività extra-acquatiche sarebbero ripartite. È stato così per la palestra ma non per la zona wellness, che invece resterà ancora chiusa.

La riqualificazione

«I lavori di sistemazione della zona wellness - spiega il direttore Alessandro Vella - sono cominciati già da tempo ma non sono ancora terminati. Alcuni interventi, come quelli riguardanti la parte elettrica e idraulica, sono stati risolti. Tuttavia, dobbiamo ancora intervenire sulla parte manutentiva, a partire dalla zona idromassaggio».

Anche se non c’è fretta. «Da inizio ottobre - precisa - giorno per giorno, stiamo valutando i consumi di ogni singolo impianto e attività per capire la ricaduta con le bollette. Vogliamo stabilire precisamente quali sono i costi attuali rispetto a maggio, quando abbiamo preso l’impianto di Merate».

Conti alla mano

La proiezione fa tremare i polsi: informalmente, si parla del triplo. In questo scenario, diventa quindi importantissimo calibrare ogni singola attività. A cominciare da quelle più energivore, come appunto tutti gli impianti installati nella zona wellness che, per funzionare, devono essere mantenuti accesi continuamente. Costi che, tuttavia, fa capire il direttore, per un impianto come quello di Merate, in questo particolare momento, non hanno molto senso.

«Il nostro - sottolinea infatti Vella - non è un centro benessere o una Spa. Il nostro è un centro natatorio che, al suo interno, ha una zona wellness parallela. Ci stiamo chiedendo se abbia senso tenere attive fonti di consumo energetico molto alto per un utilizzo saltuario e non affollato in un periodo in cui diventa fondamentale risparmiare».

Il resto delle attività, invece, sta andando piuttosto bene. «I corsi di nuoto stanno avendo un’ottima frequenza così come il nuoto libero - afferma soddisfatto il direttore. - Per quello che riguarda i corsi per adulti e di acqua fitness possiamo fare un po’ meglio. Non siamo ancora a livello del budget che ci eravamo dati ma, per essere all’inizio, siamo contenti. Poco alla volta, è ripresa anche l’attività della palestra, sia per quello che riguarda la pesistica sia per quanto riguarda i corsi musicali. Entrambi gli spazi sono ben frequentati, in base a giorni e orari anche se non c’è affollamento. Siamo infine molto contenti anche per quanto riguarda il palazzetto, che viene molto utilizzato».

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