Una poltrona per tre

Valsecchi: «Io correrò»

Incerto il duo in rosa

Verso il voto L’investitura del sindaco Virginio Brivio per l’assessore ai Lavori pubblici e le due colleghe Simona Piazza (cultura) e Francesca Bonacina (turismo)

Smentite non ne sono arrivate, e già questa è la prima notizia. A quanto pare, Virginio Brivio non ha sparato nel mucchio, anzi. I nomi che ha indicato come suoi possibili successori sono in fondo i nomi di chi a candidarsi al suo posto ci ha in qualche modo già pensato, ci pensa o ci penserà. Dopodiché, ovviamente, entrano in gioco i differenti caratteri (o forse le differenti strategie).

Non solo voci

E allora ecco Simona Piazza schermirsi ma non fare piazza pulita delle voci, Francesca Bonacina rivendicare l’esperienza di un profilo amministrativo meno da borgomastro e più aderente alle necessità attuali, e Corrado Valsecchi (forse il meno organico alla platea Pd) ribadire più palesemente la sua disponibilità a candidarsi.

Una cosa è certa: nel trittico di assessori che l’attuale sindaco vede e incoraggia a suoi possibili successori («Ma niente personalismi», ammonisce), c’è qualcosa di più profondo che non il semplice gioco delle voci e dell’“effetto che fa”. Pd, Appello, simpatizzanti e possibili alleati ci pensano ormai da mesi, anche se stentano ad ammetterlo.

Quanto a possibili outsiders, trovarli non sarà facile (è stata dura pure trovare un paio di new entry in Giunta). Insomma, molto probabilmente toccherà a uno di loro. E loro come vedono questa apertura di credito? «Chiunque si voglia cimentare con questa esperienza lo deve fare lavorando alacremente e senza pregiudizi – sono le parole di Valsecchi - Non ho mai fatto mistero di essere disponibile per questa ulteriore avventura amministrativa, l’ho detto tempo fa e lo ridico. Mi è anche stato chiesto dal mio gruppo politico e ho confermato la mia disponibilità. Ora però occorre stare a vedere come evolve il quadro. È evidente che non dipende solo da me e dal mio gruppo decidere il futuro candidato sindaco, anche se abbiamo già avuto modo di riflettere quanto, dopo Brivio, sarebbe importante trovare un candidato civico. Questo è ancora il nostro orientamento».

Verso la campagna elettorale

Una riflessione finale anche sulla campagna elettorale del 2020. «Noi fondamentalmente siamo tranquilli, sappiamo di aver operato bere, chiunque faccia il candidato sindaco comunque avrà un importante consuntivo da portare in campagna elettorale, al di là delle polemiche pretestuose. Solo chi non conosce cosa accade dentro la macchina comunale può pensare di poter amministrare a cuor leggero. Ho fatto il manager per tanti anni, la complessità di amministrare la cosa pubblica è una sfida che ho voluto raccogliere, ma l’ho avvertita in tutto il suo peso».

Parola anche a Francesca Bonacina, l’unico elemento superstite della primissima giunta Brivio del 2010. «Ovviamente sono lusingata e ringrazio il sindaco per questo invito. Certo, il tempo è ancora acerbo per parlarne seriamente, e ribadisco di non aver mai pensato al mio ruolo di vicesindaco come l’anticamera di qualcos’altro». Già, ma quale sarà il profilo ideale di candidato per il 2020? «Questi 9 anni mi hanno mostrato un lavoro di amministratore molto diverso da quello di soli 15 anni fa – riflette Bonacina - La vera partita che oggi i sindaci si trovano davanti è quella di consolidare le infrastrutture della città. L’amministrazione era un tempo pensata come quella delle grandi opere, ma oggi tutti i sindaci ereditano una serie di patrimoni e servizi che non vivono più di vita propria, e questa è la grande sfida. È la stessa attività di back office su cui il futuro sindaco dovrà spendersi per fare sistema territoriale, per riuscire a far crescere e rigenerare i rapporti tra le istituzioni. Una cosa è certa: per il centrosinistra non è tempo di sottodivisioni».

Infine, Simona Piazza. «Ringrazio il sindaco per questo segno importante di stima e riconoscimento. Credo però che la vicenda delle candidature abbia bisogno di maggiore riflessione alla luce anche e soprattutto dei programmi e delle alleanze che dovranno trovare una loro declinazione nei tempi e modi necessari ma che, a mio avviso, dovranno essere prioritari ai nomi. Un anno e mezzo è lunghissimo, io oggi sono e resto concentrata sui progetti e gli impegni da portare a termine per la città. Il resto si vedrà avendo ancora tempo per fare tutte le valutazioni politiche del caso. Del resto, come recita il finale di uno dei miei film preferiti “domani è un altro giorno”».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Ecco i tre candidati