Una furia covata
da una mente fragile

Robbiate, la prospettiva di un ricovero della mamma potrebbe aver innescato la rabbia omicida

L’omicidio di Luigia Mauri, 89 anni, ad opera del figlio Marco Olginati di 65, ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Lecco e piantonato dai carabinieri, potrebbe essere scaturito dalla prospettiva di un imminente ricovero in casa di riposo dell’anziana ormai allettata da mesi.

Secondo la purtroppo nota dinamica dell’omicidio-suicidio in ambito familiare, situazioni in cui la prospettiva della perdita delle persone care può scatenare in un soggetto fragile proprio questo tipo di reazione. L’omicidio è avvenuto tra la notte e la mattina di Natale, nella palazzina al civico 7 di via Fermi a Robbiate dove madre e figlio abitavano da una decina di anni, con pochi o nulli contatti con l’esterno.

Marco Olginati, secondo quanto si è potuto ricostruire,era in pensione da circa dieci anni, dopo aver insegnato alle scuole medie di Olgiate Molgora. La famiglia aveva abitato a Merate fino al trasferimento a Robbiate; il padre era stato ricoverato anni fa in casa di riposo dove poi era deceduto.

La madre era seguita ormai da tempo da una assistente specializzata, che ogni giorno le faceva visita per prestarle le cure del caso. Proprio dalla mancata risposta dell’anziana alla visita della giovane assistente domiciliare è scaturita la scoperta dell’omicidio.

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