Una donna nell’auto ripescata dal lago

La Panda di Maria Cristina Janssen, 65 anni, di Milano avvistata all’alba nelle acque di Rivabella Il suo corpo trovato riverso sui sedili posteriori, l’utilitaria aveva lunotto e finestrini laterali in frantumi

Maria Cristina Janssen, 65 anni, psicologa milanese, è stata trovata ieri mattina, priva di vita, all’interno della sua Panda. L’auto era completamente immersa nelle acque del lago, all’altezza del campeggio di Rivabella a Lecco. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un gesto estremo oppure se sia stata vittima di violenza.

Separata, con due figli, un maschio e una femmina, ha vissuto per diversi anni a Campiglia Marittima, nel Livornese, prima di far ritorno nel capoluogo meneghino. Nel corso della sua esperienza toscana è stata anche giudice onorario minorile al tribunale di Firenze. Ha anche pubblicato due libri di narrativa.

L’ispezione non esclude nulla

A fare il punto sulle indagini il procuratore Ezio Domenico Basso, giunto a Rivabella insieme al sostituto procuratore Chiara Di Francesco e al comandante provinciale dell’Arma Alessio Carparelli: «A seguito di un primo esame esterno da parte del medico legale – ha spiegato – le strade sono ancora tutte aperte, non si può escludere nessuna ipotesi. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia e stiamo raccogliendo ulteriori elementi per determinare orario e causa della morte».

Il corpo della donna non presenterebbe apparenti segni di violenza, ma anche su questo punto la Procura ritiene non ci siano ancora elementi certi.

In questo quadro potrebbero essere utili le immagini del sistema di videosorveglianza lecchese, in grado di “leggere” le targhe e quindi determinare l’orario del passaggio della Panda.

Sono diversi gli elementi che devono ancora trovare un chiarimento. Il corpo della donna, secondo quanto riferiscono i primi testimoni, era adagiato sul sedile posteriore, vestita con abiti di casa. Elemento che complica la ricostruzione della dinamica.

Va infatti tenuto conto dei pochi metri che separano la strada asfaltata dalla superficie del lago, con una pendenza non troppo elevata. Inoltre l’autovettura è stata individuata a una ventina di metri di distanza da riva, fatto che sembra suggerire una certa velocità di ingresso nel lago, in un punto spostato di qualche metro rispetto alla naturale traiettoria suggerita dallo scivolo in cemento presente.

Quelle luci sul fondo

Quel che è certo è che la Panda è stata avvistata da operai che iniziavano il turno di lavoro lì accanto, soltanto perché erano ancora visibili, sotto il pelo dell’acqua, le luci ancora accese della vettura. Fatto in base al quale è possibile pensare che la Panda si trovasse in acqua da non troppe ore.

I Vigili del fuoco del comando di piazza Bione, intervenuti insieme alla Croce Verde di Bosisio, muniti di un’autogru, hanno eseguito il recupero. La vettura si trovava a distanza dalla riva, nei pressi della rete di delimitazione dell’area del campeggio.

L’utilitaria presentava il lunotto posteriore rotto così come i finestrini laterali fissi. Non aveva altri danni.

Anche i sommozzatori si sono immersi nelle acque di Rivabella per cercare possibili altre persone coinvolte, con esito negativo, o ulteriori elementi.

L’allontanamento della donna non era stato ancora denunciato. I familiari, avvisati dalle forze di polizia, è giunta a Lecco in tarda mattinata.

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