Cronaca / Lecco città
Mercoledì 28 Ottobre 2015
Tagli dello Stato, 9 milioni
Lecco secondo Comune
più tartassato d’Italia
Il caso L’assessore al bilancio Anna Mazzoleni: «Un’analisi impietosa: ci lamentiamo a ragion veduta»
Il secondo Comune d’Italia – tra quelli capoluogo – in quanto a risorse tagliate in percentuale dai Governi centrali tra il 2010 e oggi: per Lecco essere un Comune virtuoso non è servito a nulla. E’ pari a 9,1 milioni di euro il totale dei fondi cui Palazzo Bovara ha dovuto rinunciare, giocoforza, nell’ultimo quinquennio: addirittura l’82% del proprio bilancio.
Le misure d’emergenza che si sono succedute negli ultimi anni per drenare risorse con cui mettere pezze a una situazione economica e finanziaria vicina prossima al collasso, infatti, non hanno tenuto conto di quanto un ente locale fosse strutturato in modo sano ed efficiente. I tagli sono stati attuati in base ai costi sostenuti, ma senza differenziare tra quelli che erano sprechi e quelli che, invece, erano riferiti a servizi da garantire alla cittadinanza. Così, come ha messo in evidenza ieri il Sole 24 Ore, a risultare più penalizzate sono state realtà come Lecco, appunto, dove si è proceduto a sforbiciare per un totale di 192 euro pro capite, Lodi (-85%), Brescia (-82%), Venezia (-77%), Siena (-75%), Padova, Milano e Monza (-73%), Como e Varese (-72%).
«Questa analisi non fa altro che mettere in evidenza che ci lamentiamo a ragion veduta – dice l’assessore al bilancio del Comune di Lecco, Anna Mazzoleni -: siamo passati da 12 milioni a... “niente”. Con un taglio di 9,1 milioni, già tenere botta è stato un gran risultato».
Nelle ultime settimane c’è stato qualche segnale positivo, in termini di inversione di rotta: da Roma, qualche euro è tornato nelle casse lecchesi. «Certo, ma parliamo di cifre che sono assolutamente diverse tra loro: a fronte dei milioni che ci hanno tagliato, abbiamo ricevuto qualche centinaio di migliaio di euro. Non vi rinunciamo, certo, ma ricordiamo le esatte proporzioni delle due voci».
La situazione è destinata a subire altri scossoni che non possono che destare qualche preoccupazione tra gli amministratori locali: visti i pasticci di questi anni, l’annuncio del premier Renzi di una cancellazione delle tasse sulla prima casa fa rizzare le antenne nei Comuni, che temono di trovarsi con qualche altro buco di bilancio per il quale ringraziare il Governo. «Sul discorso Imu e Tasi sono perplessa – ammette la Mazzoleni -. L’obiettivo minimo è il saldo zero, ovvero che le risorse restino uguali. Ma si sta cristallizzando l’entrata del 2015 a parametro per il trasferimento dei prossimi anni, togliendo ai Comuni uno spazio di libertà impositiva. Gli enti locali ci rimettono una parte della loro autonomia».
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