Sopra i due euro anche senza accise Il salasso benzina

Prezzi Siamo tornati quasi ai massimi di marzo Battazza: «Il diesel è salito del 50% in cinque mesi Per il mondo dell’autotrasporto situazione grave»

Benzina sopra i due euro al litro, al self-service, in quasi tutti i distributori della città. Diesel pochi centesimi sotto. Il nuovo rialzo delle quotazioni del barile di petrolio, passato in una settimana da 117 a 123 dollari, ha significato un aumento generalizzato alla pompa di circa 10 centesimi al litro.

Giovedì 2 giugno il prezzo medio applicato in città era di 1,961 per la verde e di 1,867 per il gasolio. Ieri, 10 giugno, invece, si è toccato quota 2,034 per la benzina e di 1,972 per il diesel, un aumento pari al 3,8% e del 5,6%.

Trenta centesimi di sconto

Un livello di prezzi sostanzialmente tornato pari a quello di inizio marzo, ma che in realtà beneficia di 30 centesimi di sconto sulle accise applicato dal Governo ed esteso fino all’8 luglio. Senza questo aiuto saremmo tornati vicini al valore massimo registrato in città, a fine marzo. Un periodo in cui, complice la guerra in Russia, le sanzioni e la speculazione internazionale, in città i carburanti avevano toccato quota 2,3 euro al litro sia per la benzina e sia per il gasolio. Con quest’ultimo che, per qualche settimana, aveva operato anche lo storico sorpasso sulla verde. Solamente l’intervento dell’Esecutivo con un taglio delle accise aveva calmierato i prezzi attorno a 1,7-1,8 euro al litro. Nelle ultime settimane, però, una nuova accelerazione.

La corsa del petrolio sembra non essere ancora finita qui, complice anche l’annuncio per il 2023 dell’embargo europeo verso quello russo. E sono quindi immaginabili nuovi rialzi dei prezzi dei carburanti nei prossimi giorni, con un salasso per le tasche dei lecchesi che non riguarderà soltanto il rifornimento alla pompa, ma anche l’acquisto di tutto ciò che necessita di essere movimentato su camion e autoarticolati.

Gli operatori

A spiegare la situazione del settore è Antonio Battazza, della storica azienda di trasportatori: «Queste oscillazioni continue del prezzo dei carburanti, in questa ultima fase sempre al rialzo, ci spiazzano completamente per quanto riguarda la programmazione tariffaria e dei listini per i clienti. Noi preferiamo ragionare su adeguamenti strutturali piuttosto che rincorrere il caro gasolio, ma non so quanto sarà possibile andare avanti senza far pagare questo effetto carburante».

Nel settore c’è già chi rinuncia a dei trasporti per gli eccessivi costi: «Questa situazione – continua - ha fra i suoi effetti negativi quello di portare a fare una selezione su quali lavori prendere, cosa che per politica della nostra azienda non è mai stata fatta. Noi abbiamo sempre cercato di venir in contro a tutti i clienti, senza fare calcoli di convenienza sul breve periodo».

I dati sono chiari: «In una settimana – spiega Antonio Battazza - siamo passati dal pagare 1,45 euro al litro per il gasolio all’ingrosso, prezzo senza Iva a una previsione per lunedì di quasi 1,6. A inizio dell’anno compravamo a 1,21 euro al litro, un valore gravato di quei 25 centesimi di accise che sono stati tagliati solo ad aprile. Considerata l’Iva, in cinque mesi diciamo che l’aumento è stato nell’ordine del 50 per cento».

La speranza è che almeno il Governo prosegua con queste politiche di contenimento: «È necessario – aggiunge Battazza – che il taglio delle accise vada anche oltre l’8 luglio e se possibile che si intervenga ulteriormente. La situazione è già grave così, anche noi abbiamo da pagare le tasse, le assicurazioni e tutto il resto».

Un allarme, quello dei rincari carburanti, che potrebbe spingere l’Esecutivo a dover ulteriormente intervenire per calmierare i prezzi, anche in vista del periodo estivo e quindi della maggior propensione delle persone a spostarsi.

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