Sere di fine estate. Balli e giochi nelle tante sagre

La forza degli oratori Numerose le proposte dei rioni. Dopo due anni è tornata la voglia di stare insieme

Sagre rionali e feste di inizio anno oratoriano. La voglia di tornare a trovarsi e stare in compagnia è tanta, come hanno dimostrato le iniziative di queste settimane. Sabato a Pescarenico la festa Lariana organizzata da Abil l’associazione delle barche in legno guidata da Nadir Pellegrini, reduce dalla regata storica di Venezia, dove ha portato una Lucia a sfilare sul Canal grande, in mezzo ai palazzi nobiliari che hanno fatto la storia della Serenissima.

Appena archiviate le feste dell’oratorio di San Francesco in viale Turati, e ieri si è chiusa la festa degli oratori di Germanedo, Belledo e Caleotto.

Sagre che fanno parte della tradizione e che dopo la pandemia tornano con proposte in grado di coinvolgere.

Ed è stata un successo la festa rionale di Maggianico che è tornata dopo due anni di assenza a causa del Covid. Un gradito ritorno che ha visto una buona partecipazione di pubblico.

Gli oratori di Germanedo, Belledo e del Caleotto hanno invece messo in campo una manifestazione di successo tra momenti sacri e altri per così dire profani, oltre che la Runvinata, la corsa in montagna con 550 partecipanti.

A Maggianico la festa rionale è stata molto gradita.

«Abbiamo proposto una formula ridotta rispetto a quella delle origini che si allungava su una decina di giorni, con il servizio cucina ogni sera e in due fine settimana, considerato che al sabato e alla domenica si conta la maggiore affluenza - dice Gianluca Castelnuovo, uno degli organizzatori -. Quest’anno dopo due edizioni cancellate dall’emergenza sanitaria, con l’organizzazione della sagra fatta nei mesi scorsi, in un momento in cui non erano ancora ben chiare le regole e si iniziava a parlare del conflitto tra Russia e Ucraina, abbiamo scelto di fare meno eventi e di proporre quattro serate culinarie più il pranzo della domenica. E’ stato un modo per tornare con l’iniziativa, per rimettersi in gioco e fare delle valutazioni da utilizzare per la prossima edizione che ci auguriamo possa essere come quelle di prima della pandemia».

Il successo non si è fatto attendere: è arrivata gente e le proposte del servizio cucina sono state ben accolte. Piatti quali orecchiette alla pugliese, risotto del Magnodeno, spezzatino con polenta, pizzoccheri e gnocchi di zucca sono piaciuti.

La fiaccolata degli oratori di Maggianico e Chiuso, che ha aperto la festa rionale, è stata un successo. Giunta alla sua 47esima edizione al motto di “La luce sul monte: i Sacri Monti” è partita dal santuario di Oropa verso i Sacri Monti di Varallo, Orta, Varese per arrivare a Maggianico alla chiesa di Sant’Andrea.

Venticinque i partecipanti che sono stati entusiasti di aver partecipato ad un’esperienza che lascia sempre un buon ricordo.

Gradito ritorno quello del Sanremino che ha fatto il pienone con una ventina di partecipanti.

Complessivamente sono andate bene tutte le iniziative messe in campo.

«Il ricavato della festa rionale verrà destinato alla sistemazione della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Maggianico, e ad altre opere parrocchiali e dell’oratorio. Il prossimo anno torneremo alla formula originale con più eventi e maggiori proposte gastronomiche considerato che la ristorazione ha un ruolo importante nel successo dell’evento», conclude Castelnuovo.

A fine evento un grande ringraziamento è andato ai volontari a chi è stato impegnato in cucina e a chi nell’organizzazione dei vari eventi. Volontari che sono una risorsa importante, anche perché senza di loro la festa rionale non sarebbe possibile.

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