Senza mascherina: «La miglior difesa rimane il vaccino»

Il Covid A fine mese cade l’obbligo del dispositivo. Carlo Signorelli: «I valori dei contagi restano bassi. Tutti quanti stiamo imparando a convivere con il virus»

Il Covid rilancia. Dati in crescita. Media giornaliera che, dalla ripresa degli affollamenti in seguito all’apertura delle scuole, e per l’affollamento sui mezzi di trasporto, ma non solo, ha ormai raggiunto e superato i 100 casi al giorno.

Carlo Signorelli, professore di medicina preventiva all’Università San Raffaele e presidente del Nitag (la commissione nazionale vaccini), però, non sembra preoccupato: «Ce lo aspettavamo e comunque i dati sono ancora bassi. Siamo sotto controllo in questo momento, non vedo motivi di preoccupazione. Certo, siamo sempre in attesa di vedere come si comporteranno i vaccini bivalenti e cosa succederà se arriveranno nuove varianti, ma questa è la storia della pandemia. Non sarà possibile eradicarla».

Possibilità

Insomma, dovremo imparare una convivenza forzata. «Di sicuro stiamo imparando a conviverci e in questo momento il Covid non sta facendo troppi danni». Ma il 30 settembre scatta la possibilità di togliere la mascherina sui mezzi di trasporto e persino negli ospedali. Anche se i protocolli aziendali restano in vigore, per cui, per esempio Asst Lecco sembra determinata nel chiedere agli ospiti e ai visitatori di tenere la mascherina: «Si sapeva che saremmo dovuti arrivare a questo punto – spiega Signorelli – Anche in questo caso nulla di nuovo. Bisognerà vedere cosa comporterà togliere le mascherine e il virus continua a girare, questo è sicuro. Ma sono fiducioso sui nuovi vaccini bivalenti che, oramai, dovrebbero essere inoculati a tutti quelli che lo chiedessero».

In effetti la propaganda del Ministero punta sul fatto che tutti gli over 12 che lo chiederanno saranno accontentati a patto di non averne già ricevuto uno nei tre mesi precedenti la richiesta. O se si ha già contratto il Covid nei mesi immediatamente precedenti la prenotazione: «In verità non sappiamo ancora quali saranno le risposte dei vaccini. Sappiamo che questo come gli altri protegge dai casi gravi, dalle ospedalizzazioni e dalla morte, in moltissimi casi. Ma non sappiamo se il vaccino contro le prime varianti della Omicron possa proteggere anche dal contagio. Sarebbe una bella notizia, ma solo il tempo potrà dirci se è così o no. Siamo quasi certi che un effetto benefico ce l’avrà e invito sempre tutti a farselo». Ma hanno avuto ragione quelli che non hanno fatto la quarta dose in attesa di questo vaccino bivalente? È arrivato a fine settembre, come annunciato, e molti lo aspettavano proprio sperando di non fare una quarta dose “non aggiornata” alle nuove varianti.

Problema

«Il problema è sempre che deve passare qualche tempo per capire se il “vecchio” vaccino e quello nuovo hanno grosse differenze oppure se si comportano sostanzialmente nello stesso modo: sappiamo che il vecchio non protegge molto dal contagio, ma bene dai casi gravi. Del nuovo sappiamo che sarà sicuramente protettivo dai casi gravi ma non sappiamo cosa farà con il contagio. La differenza potrebbe essere tutta qui. Ma, intanto, il buon senso ci potrebbe dare una mano». Il consiglio di Signorelli come era stato quello del presidente dell’ordine dei medici di Lecco, infatti, è sempre quello: in contesti di grande affollamento, sui mezzi, oppure dove si ritenga esserci un potenziale pericolo, si dovrebbe indossare la mascherina: «I virologi lo dicevano anche per l’influenza, per mitigare l’epidemia invernale. Lavaggio delle mani e mascherina sono sempre stati consigliati anche se prima nessuno ci ha mai fatto caso».

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