Oggiono, Pietro Grasso al Bachelet
«La mafia teme la scuola, non deludete»

L’ex magistrato e presidente del Senato ha presentato agli studenti il suo ultimo libro«Il mio amico Giovanni»

L’ex magistrato

ha presentato agli studenti

il suo ultimo libro

«Il mio amico Giovanni»

«Dovevano pur dare nell’occhio coloro che, in giacca e cravatta, il 19 luglio a Palermo, in via D’Amelio, hanno cercato tra i rottami l’agenda rossa di Paolo Borsellino , alla presenza di forze dell’ordine e altri rappresentanti delle istituzioni: tuttora, non si è riusciti tuttora a sapere chi fossero»: a dirlo - ieri, ospite dell’istituto superiore “Bachelet”, è stato Pietro Grasso , ex magistrato ed ex presidente del Senato. Presente all’incontro anche il prefetto di Lecco Sergio Pomponio .Nella conferenza, introdotta e conclusa dalla preside Anna Panzeri , moderata dal giornalista de La Provincia di Lecco Lorenzo Bonini e inclusa nella rassegna “Leggermente”, Grasso ha presentato il proprio libro “Il mio amico Giovanni”, a trent’anni dall’altra strage, quella di Capaci. Nonostante gli evidenti «intrecci tra mafia e politica, tra boss e “persone importanti”» ha esortato gli studenti a «non lasciarsi mai condizionare nel fare sempre il proprio dovere.

Occorre evitare che si torni indietro - ha raccomandato - Bisogna dare un senso a morti, come quelle d i Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, avvenute per tutti noi: abbiamo un debito enorme verso di loro e possiamo pagarlo solo rispettando le leggi, rifiutando gli aiuti, le raccomandazioni, qualsiasi vantaggio possiamo trarre da chi è portatore di interessi mafiosi, grandi o piccoli. Accettare o chiedere favori comporta dover poi dare qualcosa in cambio, ovvero la perdita di libertà e indipendenza»

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