Media Lario al top: Nasa a Bosisio
per un telescopio spaziale

L’impresa è stata scelta come fornitrice, uno strumento in fibra di carbonio, molto leggero - Studierà la nascita delle stelle, in orbita tra un anno

La partnership più ambita per Media Lario, quella con la Nasa, è ormai una realtà che ha tutta l’aria di confermarsi come stabile e duratura.

L’azienda lecchese e l’agenzia spaziale statunitense stanno collaborando da oltre due anni alla progettazione congiunta e costruzione, ormai alle fasi finali, del telescopio Asthros interamente realizzato dall’azienda di Bosisio Parini guidata dall’ad Jeff Lyons.

Asthros (Astrophysics Stratospheric Telescope for High Spectral Resolution Observations at Submillimeter-wavelengths) è una missione guidata da Jet Propulsional Lab (Jpl) con il supporto della Nasa a bordo di un pallone che volerà ad alta quota, per lo studio della formazione delle stelle. Il lancio è programmato per dicembre 2023 dal campo base della Nasa vicino alla stazione Mcmurdo in Antartide.

«Abbiamo scelto Media Lario perché l’abbiamo valutata come migliore impresa a livello mondiale in grado di realizzare questo tipo di telescopio molto grande, ormai in fase di assemblaggio e abbiamo preso la nostra decisione dopo aver valutato il lavoro già fatto da Media Lario sull’infrarosso lontano e in particolare con Alma, uno dei telescopi più potenti basato in Cile per il quale Media Lario ha realizzato 32 delle 64 antenne», ci dice Jose Vincente Siles, project manager e ingegnere della Nasa in questi giorni presente nella sede di Media Lario.

«Vogliamo studiare la formazione di nuove stelle e anche di nuovi pianeti – sottolinea Siles -, cosa che non si può fare con un telescopio a terra, bisogna andare nello spazio con una tecnologia più innovativa e rapida».

Fatto l’accordo, per entrambi i partner la scommessa era quella di riuscire a realizzare una struttura molto leggera, un obiettivo che Siles definisce «complicatissimo, perché in questo caso non è come installare un telescopio sulla superficie della Terra dove non ci sono problemi di leggerezza. Con la tecnologia del pallone – aggiunge – bisognava cambiare tutto e realizzare il progetto in fibra di carbonio in grado di mantenere la forma dell’antenna». Giuseppe Valsecchi, direttore scientifico di Media Lario, aggiunge come sia la prima volta in cui l’azienda si cimenta in una struttura interamente in fibra di carbonio: «Tutti i pannelli sono realizzati con la nostra tecnologia ed è anche la prima volta che realizziamo un telescopio completo con in più una caratteristica di estrema leggerezza che permetta di volare con il pallone. Abbiamo operato con requisiti di accuratezza di forma e leggerezza molto stringenti, difficili da raggiungere».

Tuttavia, aggiunge Siles, «siamo vicini alla conclusione e tutto sta andando benissimo, siamo contenti. È stato ottenuto un risultato che si potrà utilizzare per diverse missioni spaziali. Questo è un telescopio che lavora a una frequenza doppia rispetto a quella di Alma quindi anche la forma deve essere di circa tre volte più precisa rispetto ad Alma».

Il lancio nel dicembre 2023 in Antartide , per dirla con Siles, «è fissato per quando il vento sarà pronto e ciò succede normalmente a inizio dicembre. In genere il processo di lancio è complicato”.

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