Lecco. Sicurezza sul lavoro
Alleanza Inail, Api e Politecnico

In tre aziende della provincia di Lecco si prova a ridurre i rischi nella movimentazione merci - Il sistema “Rekon” si basa sull’installazione di sensori

È affidata ad Api Lecco e Sondrio la parte operativa del progetto “Rekon” per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il progetto, ci spiega la responsabile del settore Ambiente e sicurezza di Api, Silvia Negri, nasce dalla collaborazione fra Politecnico e Inail, che avendo risorse per individuare nelle attività quotidiane delle imprese di produzioni le situazioni che più di frequente possono creare incidenti e quindi infortuni ci hanno chiesto di individuare alcune aziende che in via sperimentale potessero testare una soluzione tecnologica innovativa di prevenzione basata sull’installazione di sensoristica.

«Il primo passo – spiega Negri – è stato capire con le aziende quali criticità, pur nel rispetto delle norme di sicurezza, attraversano i lavoratori soprattutto nella movimentazione di materiali pesanti utilizzando attrezzature meccaniche o anche nelle interferenze fra un impianto e l’altro, operazioni che anche all’operaio più attento possono provocare incidenti perché hanno in sé una rischiosità di base».

Lo scopo dunque è quello di aumentare la sicurezza dei lavoratori attraverso una tecnologia a sensori, con braccialetti o badge di cui vengono dotate le persone oppure che vengono applicati a strumenti di lavoro, come carrelli elevatori, presse, attrezzature in movimento. “Tutto va presidiato – spiega Negri – da un sistema di telecamere che osserva i luoghi di spostamento degli oggetti e tiene monitorati i momenti di maggior pericolo. Dispositivi sonori inviano segnali in tempo utile per evitare impatti e prevenire incidenti. In tal modo si raccolgono anche dati per misurare la frequenza delle attività più a rischio, dati da analizzare a posteriori per mettere in campo nuove misure organizzative per ridurre i rischi”.

Le tre aziende inserite nella sperimentazione sono metalmeccaniche, di diversa dimensione e organizzazione: una ha circa 15-20 dipendenti e ha sede in Valsassina e le altre due, più grandi per un massimo di 100 dipendenti, operano in Comuni della zona. Tuttavia per l’efficacia della sperimentazione non conta tanto la dimensione d’impresa. A contare sono i rischi, che nelle te imprese campione sono rappresentativi di quelli che corrono tante altre attività del territorio per analogo tipo di lavorazione del ferro.

“Ora il progetto è arrivato alla fase in cui è stato individuato da parte del Politecnico il partner tecnico – aggiunge Negri – che realizza i dispositivi tecnologici. Noi stiamo concordando con le tre aziende la fase di installazione, che presumiamo sarà realizzata nei prossimi 15 giorni. I dispositivi resteranno disponibili per almeno due mesi, prima di trarre le conclusioni della sperimentazione. Se le aziende riferiranno la loro soddisfazione sul progetto l’Inail cercherà di raggiungere il massimo numero di imprese possibile per l’installazione dei sensori. Ricordo – conclude Negri – che il progetto parte da Inail, che ha l’obiettivo ddi prevenire gli infortuni, quindi le aziende che vorranno poi installare questa tecnologia riceveranno evidentemente benefici sull’OT23, il modello per la prevenzione del tasso medio di infortuni, che riduce il premio Inail a chi si impegna di più in tale direzione”.

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