Lecco. Nuovo presidente di Confindustria
Al via la raccolta delle candidature

Il rinnovo cariche: lunedì 17 si insedierà la commissione che riunirà tre imprenditori - Sarà poi il consiglio generale a designare gli aspiranti i cui nomi verranno votati in assemblea

Sta per entrare nel vivo la procedura di ricambio al vertice della Confindustria territoriale.

A giorni infatti inizierà il lavoro che porterà, il prossimo giugno, all’elezione del nuovo presidente di Confindustria Lecco e Sondrio in sostituzione di Lorenzo Riva, giunto al termine dei suoi quattro anni di mandato.

Per ora nomi non se ne sentono ma, ci dice più di un imprenditore, «ciò non significa che già non ci siano e che non inizino a circolare già da metà mese».

Se fino al passato più recente l’iter prendeva il via con le consultazioni dei “3 saggi” corrispondenti agli ultimi tre past president dell’associazione, a mettersi al lavoro da metà gennaio sarà la commissione di designazione che nascerà dall’indicazione iniziale, da parte dei probiviri territoriali, dei nomi di cinque imprenditori fra i quali nel Consiglio generale programmato per il 17 gennaio ne saranno decisi tre.

La commissione avrà dalle sei alle otto settimane di tempo per ricevere le autocandidature di imprenditori che dovranno tuttavia presentarsi col supporto di un determinato numero di imprese, oppure di ascoltare “desiderata”, consigli o indicazioni provenienti da imprenditori che esprimano preferenze per questo o quel nome.

A quel punto la commissione porta in Consiglio generale i risultati, cioè il nome o i nomi da sottoporre al voto, in una procedura che a Lecco ha quasi sempre visto la proposta finale con una sola candidatura. Esposto il programma si passa al voto, in una situazione in cui in Consiglio generale ognuno vale un voto, al di là delle dimensioni di impresa e quindi delle quote versate. Con 26 voti (su 51) la candidatura, con relativo programma e squadra, passa e si va al voto dell’assemblea, dove verosimilmente viene confermata la designazione già effettuata dal Consiglio generale.

Su eventuali proroghe il mandato quadriennale non esclude qualche eccezione. Fra queste, come accaduto per Lorenzo Riva, la possibilità che a fronte di un progetto di fusione come quello tentato di recente con la territoriale di Bergamo, il mandato sia prorogato di altri due anni per accompagnare la transizione verso la nuova realtà, che in questo caso non era andata in porto per cui Confindustria nazionale ha detti ai due presidenti di Lecco e di Bergamo di far ripartire l’iter regolare per il rinnovo.

Un’altra possibilità sta nel fatto che se la commissione dovesse presentarsi in Consiglio generale a mani vuote per mancanza di candidature a quel punto è possibile che sia richiesto al presidente uscente di rimanere per un biennio.

Un’eventualità, quest’ultima, difficile da immaginare in un’associazione con 700 iscritti e una robusta struttura settoriale dove categorie di peso fra cui l’alimentare, il terziario, il tessile, la meccanica, il turismo faranno valere i loro candidati e i diversi pesi.

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