Lecco. «Il caro bollette
Tante famiglie in difficoltà»

I timori delle associazioni consumatori, Mara Merlo: «Serve subito un intervento del Governo. Alcuni oneri di sistemi vanno spostati sulla fiscalità»

Per crescita dell’inflazione e dei costi di produzione e trasporti le associazioni dei consumatori si attendono che i rincari colpiranno presto i beni di largo consumo. Mentre le catene della grande distribuzione organizzata studiano strategie per contenere gli aumenti e salvare i margini, grandi marchi multinazionali stanno già aumentando i prezzi verso i distributori e non solo sui beni alimentari.

La ricaduta sui clienti sarà inevitabile e le associazioni lecchesi dei consumatori, già impegnate a sostenere le famiglie nelle rateizzazioni dei pagamenti e nei piani di rientro dal debito, si aspettano che il Governo intervenga presto con una riforma complessiva sulla tassazione dell’energia «spostando alcuni oneri di sistema sulla fiscalità generale e calmierando la pressione fiscale ma non indistintamente su ogni fascia di reddito, perché a preoccupare sono quelle fasce non abbastanza povere per accedere ai bonus ma che hanno un potere d’acquisto insufficiente a gestire gli aumenti». Lo afferma Mara Merlo, rappresentante delle associazioni dei consumatori in Camera di Commercio Como e Lecco, che a proposito della prospettiva sul 2022 afferma di aspettarsi «uno spostamento su questo tipo di problemi per gli accessi ai nostri sportelli nelle prossime settimane».

Al netto di come le industrie coinvolte nelle diverse filiere si comporteranno nello scaricare a valle rincari che partendo dalle materie prime investono prodotti finiti, energia, trasporti e servizi, lo sguardo delle associazioni dei consumatori ora è puntato sulle famiglie, su cui si scaricherà fatalmente il trend al rialzo.

«Le stime sui rincari ci allarmano – aggiunge Merlo -. È presumibile che il rialzo di costi dell’energia e del gas dovrebbe durare fino a tutto il secondo trimestre del 2022 e ovviamente ci preoccupa il settore alimentare, su cui incidono le grandi tensioni dei costi, dalle materie prime agli imballaggi. Ci aspettiamo rincari dei costi bancari, assicurativi, delle tariffe autostradali e di quelle degli artigiani per tutto un comparto di spesa incomprimibile, quella di beni e servizi primari. Non ultimo, ci preoccupa l’aumento dei costi sanitari e la rinuncia che le famiglie già stanno facendo alle cure mediche».

Merlo sottolinea la preoccupazione sulla crescita anche in provincia di Lecco di quella povertà energetica che secondo l’ultimo Rapporto annuale dell’Oipe (l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica) in Italia coinvolge quasi il 9% delle famiglie, con l’impossibilità di potersi permettere livelli adeguati di gas per riscaldarsi e cucinare e di elettricità.

«Siamo in un contesto molto delicato anche sui nostri territori – aggiunge Merlo -. Il Governo è intervenuto per calmierare i prezzi, ma ora si annunciano aumenti di gas ed energia per 1200 euro l’anno. Il miraggio del libero mercato non ha funzionato, e sull’energia anche dove si era paventata la garanzia di tariffe bloccate si sono poi verificate modifiche unilaterali ai contratti che hanno fatto schizzare i prezzi di bollette che erano ritenute al sicuro».

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