Lecco, gli scout cattolici al Pride. «Rispettare i diritti valorizzando le diversità»

Il caso . In una lettera alle famiglie i responsabili dell’Agesci spiegano la scelta di aderire al corteo

«Abbiamo deciso a larghissima maggioranza di aderire con tutto il Gruppo alla manifestazione nel sostegno dei diritti civili fondamentali della comunità Lgbtq+». Sono le parole di Giacomo Pelladoni , capogruppo dei capiscout Agesci Lecco 3. L’associazione scoutistica cattolica ha infatti deciso di sostenere e partecipare al Pride che si svolgerà sabato 18 per le vie di Lecco. Sarà la prima grande manifestazione di questo tipo in città.

«Il nostro gruppo scout è stato invitato dall’associazione Renzo e Lucio all’evento Lecco Pride – sottolineano i dirigenti del gruppo scout in una lettera ai genitori –. L’evento mira a essere uno spazio condiviso su un’idea di società aperta ed inclusiva, rivolto ad una città che si liberi dai pregiudizi e sappia essere accogliente delle differenze, nonché capace di rispetto per ogni singola persona. La finalità della manifestazione è sensibilizzare il nostro territorio alle istanze di una comunità sempre più ampia di persone che chiede la libertà di vivere la propria identità di genere e il proprio orientamento affettivo in parità di diritti senza discriminazioni e pregiudizi».

Quindi i capi del gruppo Lecco 3 hanno riflettuto su un’eventuale partecipazione, e hanno deciso di esserci. «Abbiamo scelto di aderire come gruppo alla manifestazione invitandovi a fare lo stesso insieme ai ragazzi – scrivono nella lettera –. La nostra Promessa ci impone di aiutare gli altri in ogni circostanza e il nostro Patto associativo di intervenire su tematiche educative e politiche giovanili sia con giudizi pubblici sia con azioni concrete per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato, perseguendo l’obiettivo della promozione di una cultura pacifica e nonviolenta, dell’educazione alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità. Come cattolici sentiamo il dovere di metterci al servizio dei nostri concittadini in difficoltà per sostenerli nella rivendicazione del rispetto dei loro diritti sia da un punto di vista civile sia da un punto di vista culturale».

Il motivo della partecipazione è superare i pregiudizi. «Vogliamo andare oltre a risentimenti e incomprensioni partecipando con rispetto e spirito d’accoglienza in controtendenza a una retorica dello scontro e dell’opposizione che troviamo inadeguata quando in gioco ci sono i diritti di altre persone. La nostra partecipazione come membri di un’associazione cattolica vuole anche essere chiara testimonianza di una scelta di fede che riteniamo non essere né antitetica né incompatibile con il sostegno alle minoranze. Come educatori a continuo a contatto con bambini, adolescenti e giovani ci rendiamo conto ogni giorno di come questi temi siano vicini alla quotidianità dei nostri ragazzi, sempre più spesso coinvolti profondamente e a più livelli nell’amplissima realtà Lgbtq+ a volte con grandi difficoltà rispetto a se stessi e agli altri. La loro percezione di sé e la loro visione del mondo come in ogni tempo spinge noi adulti a interrogarci e a metterci in discussione». Fabio Landrini

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