Inferno nell’ex filanda di Alserio
La donna morta aveva 82 anni

Il rogo nella mansarda del condominio forse causato da un sigaretta dimenticata dalla vittima. I sei intossicati non sono gravi

Tragedia all’ex filanda di via Carcano: una donna è morta e altri residenti nel condominio sono rimasti intossicati a causa dell’incendio divampato nella mansarda in cui abitava la vittima.

La donna di 82 anni si trovava nell’abitazione, al terzo piano mansardato del condominio della ex filanda Dubini. L’inferno si è scatenato pochi minuti prima delle 11.30 di giovedì 18 novembre.

All’origine del rogo sembrerebbe esserci, come prima probabile ipotesi, una sigaretta lasciata accesa. L’appartamento ha preso fuoco in breve tempo. La donna ha accusato, non si sa se prima o dopo l’incendio, un arresto cardiocircolatorio.

Nel condominio a pochi passi dal municipio vivono 15 famiglie. Un passante da via Carcano ha visto uscire fiamme e fumo dall’appartamento. Nel condominio di via Carcano vivono anche altri anziani e ammalati. Il rogo in poco tempo ha intaccato anche il tetto in legno e il fumo si è diffuso per le scale.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Erba, con tre mezzi, e da Como e Cantù, della polizia locale intercomunale e dei carabinieri. Le persone rimaste intrappolate al terzo piano gridavano aiuto dalle finestre. Scene di vero terrore e paura: alcuni dei residenti più giovani hanno cercato di salire per soccorrere la signora, ma sono rimasti intossicati e hanno dovuto desistere.

I vigili del fuoco hanno tratto in salvo anche le persone intossicate. La donna che poi sarebbe morta all’ospedale Sant’Anna è stata trovata in condizioni disperate.

Sul posto sono arrivati in pochi minuti più mezzi di soccorso: due automediche, tre ambulanze del Lariosoccorso di Erba, una della Croce Rossa di Lipomo e una della delegazione di Besana Brianza della Croce Bianca. Per la donna è stato necessario richiedere l’intervento dell’elisoccorso per il trasporto all’ospedale Sant’Anna: è stato fatto di tutto per salvarla, ma per Anna Maria Mambretti non c’è stato nulla da fare.

Fuori pericolo gli altri sei intossicati visitati negli ospedali di San Fermo della Battaglia, Erba e Lecco.

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