Gallera: «Siamo allo stremo
Chiediamo di chiudere tutto»

L’assessore regionale: «Non vediamo altre strade, gli ospedali sono al limite. Crescono i dati di Monza, di Lecco e quelli di Milano, dove iniziano a diventare significativi»

In Regione siamo allo stremo, a Roma proporremo di chiudere tutto. Così l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera sulla Repubblica. «Noi lo avevamo chiesto: in accordo con i sindaci, avevamo proposto di chiudere tutto. E’ un sacrificio? Certo che lo è. Ma non ci sono altre strade. Crescono i dati di Monza, di Lecco e quelli di Milano, dove iniziano a diventare significativi. Non c’è una cura contro il Covid-19, per ora solo terapie sperimentali. E gli ospedali sono al limite».

L’assessore spiega che saranno valutate le curve dei dati e sarà fatta una proposta: «Siamo ancora di fronte a numeri enormi, a ospedali allo stremo: non arrivano più solo anziani, ma persone di 50, 40 anni. Che per respirare hanno bisogno di un tubo in gola: ho appena finito una riunione con Guido Bertolaso, mi ha detto che una situazione del genere non l’avrebbe mai immaginata».

«Se la situazione non migliora faremo una nuova proposta al governo, partendo da quanto già chiesto - osserva Gallera - potrebbe riguardare solo alcune aree o tutta la Regione, vedremo anche in base a relazione dei tecnici. Ma ha visto le immagini della metropolitana di Milano, strapiena? Non è accettabile, si deve stare a casa; la gente che è in giro è troppa: lo abbiamo monitorato grazie alle celle telefoniche, il 40% dei lombardi si sposta ancora». L’analisi - spiega - è stata fatta «senza violare la privacy di nessuno. Il punto è che quattro persone su dieci in Lombardia, nonostante le restrizioni, ancora escono».

Ci voleva più coraggio? «Forse sì, alcune nostre richieste sono state edulcorate dal governo».

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