Furto sacrilego in due chiese. Oggetti ritrovati ma ci sono danni al crocifisso

Le denunce. Responsabili due uomini di origine straniera Dovranno rispondere di ricettazione di arredi sacri

Recuperati, seppur danneggiati, gli oggetti sacri che erano stati sottratti nella prima settimana di agosto dalla chiesetta di San Rocco a Maggianico e dalla chiesa di San Martino Vescovo a Calolzio. La Squadra Mobile di Lecco, ha infatti individuato i responsabili, due uomini di circa una trentina di anni di origine straniera, riuscendo a recuperare anche quanto sottratto: una cassetta per le offerte in legno, tre offertori in metallo, una base di un crocefisso, un crocefisso in legno, placcatura in ottone del crocefisso stesso. Oggetti sottoposti a sequestro e poi restituiti ai due parroci, don Ottavio Villa per Maggianico e don Giancarlo Scarpellini per la parrocchia di Calolzio.

I due uomini individuati e denunciati dovranno rispondere di furto, tentato furto e ricettazione di oggetti di culto.

Per quanto riguarda Maggianico, l’allarme era scattato nella mattina di venerdì 5 agosto, quando i primi fedeli giunti in chiesa hanno notato l’assenza del crocefisso posizionato sull’altare, probabilmente rubato durante la notte. Pochi giorni più tardi un secondo episodio, ancora una volta nella chiesetta di San Rocco, negli stessi minuti in cui il parroco celebrava messa nella chiesa parrocchiale.

Erano le 18 di lunedì 8 agosto, quando un fedele ha sorpreso due uomini davanti all’altare, intenti ad armeggiare con il tabernacolo e con gli oggetti sacri contenuti. Scoperti sul fatto si erano dati alla fuga senza portare via nulla. Una terza persona si sarebbe trovata davanti all’ingresso a fare da palo.

Proprio gli elementi raccolti dai testimoni di questo episodio hanno permesso alla Questura di mettersi sulle tracce dei responsabili.

Gli oggetti sacri sono stati già restituiti a don Ottavio Villa, che nel frattempo aveva deciso di tener chiusa la chiesa di San Rocco: «Purtroppo – spiega il parroco – quanto ci è stato restituito non è in un buono stato, essendo gravamente danneggiato. La croce che più di un valore artistico, ne ha uno religioso e spirituale, essendo abbastanza antica, ma non particolarmente preziosa, è stata divelta e la statuetta del Cristo crocifisso asportata. Anche la porticina del tabernacolo è stata rotta, ma non hanno fatto in tempo a portarla via. Le ostie contenuti non sono state profanate. erano interessati agli oggetti sacri pensando fossero preziosi, magari d’oro, ma invece sono di una lega di ottone».

Negli stessi giorni anche il furto di una croce nella chiesa di Calolzio, a sua volta recuperata, a opera delle stesse persone denunciate. S.Sca.

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