
Cronaca / Lecco città
Martedì 30 Maggio 2017
Due anni e mezzo a Carlo Riva
Il giudice: ha truffato gli amici
Il gioielliere dei vip condannato per la sottrazione di un milione - Dovrà risarcire anche le parti civili che gli avevano affidato i risparmi
Due anni e mezzo di reclusione per l’orefice Carlo Riva, finito a processo per truffa aggravata nei confronti di cinque persone, tra cui vecchi amici. Aveva chiesto loro denaro per una cifra complessiva di circa un milione di euro, da un lato con la prospettiva di investimenti vantaggiosi e dall’altro come aiuto per affrontare alcuni momenti difficili dal punto vista economico: in questa circostanza, si era fatto consegnare alcuni assegni che teoricamente avrebbero dovuto essere utilizzati soltanto come garanzia per alcune transazioni e che quindi non sarebbero stati posti all’incasso, cosa che invece avvenne.
Brevissima udienza, questa mattina, in tribunale per la lettura della sentenza da parte del giudice monocratico Nora Lisa Passoni che ha appunto condannato Riva rincarando la richiesta del pubblico ministero Paolo Del Grosso (ieri sostituito in aula da Pietro Bassi) che aveva chiesto due anni di reclusione. L’orefice è stato inoltre condannato al risarcimento delle parti lese (per cifre alcune decretate dallo stesso giudice Passoni e altre da definire in sede civile) e al pagamento delle spese processuali. Per altri casi analoghi, peraltro, lo stesso Riva aveva già patteggiato in passato una pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione.
Gli episodi risalgono, in momenti diversi, al primo scorcio di questo decennio e sono concentrati in particolare nel 2011 e acquisirono la ribalta nazionale quando nel 2012 della vicenda si occupò la trasmissione televisiva “Le iene”. Il clamore era dovuto al fatto che Riva fosse diventato una celebrità nazionale per la frequentazione del “bel mondo” al punto di guadagnarsi la fama di orefice dei vip per i gioielli venduti a personaggi altisonanti. Il suo stesso tenore di vita deponeva per una carriera lanciatissima in quello che una volta si chiamava il jet-set.
L’articolo completo su La Provincia di Lecco in edicola domani, 31 maggio
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