Crescono Covid, influenza e bronchiolite. Asili mezzi vuoti, ma i medici rassicurano: «Niente allarmismi»

Malattie pediatriche I più piccoli presi di mira da diverse forme epidemiche in questi giorni. Selicorni: «Qualche ricovero, non c’è motivo di preoccuparsi». Il picco è atteso a dicembre

Le mamme e i papà che accompagnano i bambini all’asilo, o alla scuola materna, negli ultimi giorni hanno notato che le classi sono di nuovo mezze vuote. Colpa, riferiscono i pediatri, del Covid e dell’influenza. Ci sono anche tanti casi di bronchiolite tra i più piccoli, ma per fortuna negli ospedali non ci sono situazioni d’emergenza come successo l’anno scorso. La fascia che va da zero a quattro anni in particolare nell’ultima settimana è presa di mira da diverse epidemie che corrono in parallelo. Lo scorso mese le aule erano deserte per una forma gastroenterica molto contagiosa.

«Colpita maggiormente la fascia di età pediatrica e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui si osserva un’incidenza pari a 19,6 casi ogni mille assistiti a livello nazionale e 29,2 a livello regionale»

Oggi in circolazione c’è il Covid, le cui ultime varianti mostrano nuove positività tra i bambini, con i genitori costretti come sempre a fare ricorso ai tamponi per ricevere una sicura diagnosi. A inizio mese la curva della pandemia è molto calata, ora invece ci sono segnali di ripresa. Le autorità regionali e il ministero non forniscono di fatto più i dati, ma gli esperti stanno notando una risalita.

Più alta l’incidenza dell’influenza, nella nostra Regione non c’è un allarme rosso, ma la Lombardia nella cartina italiana è colorata in arancione. I bollettini dei medici sentinella evidenziano un aumento netto dei casi di influenza e simili, «colpita maggiormente la fascia di età pediatrica e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui si osserva un’incidenza pari a 19,6 casi ogni mille assistiti a livello nazionale e 29,2 a livello regionale».

Nemmeno la metà i casi tra i 5 e i 14 anni nel nostro territorio, pochi per ora gli influenzati nella maggiore età, il picco è atteso il prossimo mese. «I bambini hanno di solito febbre molto alta – spiega Roberta Marzorati, nota pediatra comasca – che fatica a scendere e preoccupa mamme e papà. Non ci sono però complicazioni e dopo tre giorni segue un miglioramento. Attenzione perché subito dopo molti hanno una ricaduta, con tosse forte». Infine c’è una terza epidemia in corso, da Vrs. Si tratta di un virus pericoloso, il virus sinciziale. «Il virus sinciziale è il principale responsabile della bronchiolite, una patologia che può diventare seria soprattutto sotto ai sei mesi di vita – dice Marzorati – Un numero ridotto di bambini può presentare dispnea, difficoltà a respirare, ma anche ad alimentarsi con rischio di disidratazione. In caso di saturazione bassa e serva fare ricorso all’ossigenazione, il consiglio è rivolgersi all’ospedale».

Nel 2021 i letti di tutte le Pediatrie lombarde non bastavano ad accogliere i bambini malati. «Adesso non è affatto così – rassicura Angelo Selicorni, il primario della Pediatria dell’Asst Lariana – Ci sono i primi casi di bronchiolite, come atteso in questo periodo. Abbiamo alcuni bambini ricoverati in reparto, ma non siamo in una fase d’emergenza». Anche in questo caso il picco è atteso a dicembre. I numeri degli accessi ai pronto soccorso pediatrici di Como e provincia non sono paragonabili a quelli dell’anno scorso. Al Sant’Anna sono circa 50 al giorno, 60 nei fine settimana, al Valduce un centinaio in totale in questa prima metà di novembre.

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