Tacchinardi, le idee erano già chiare: «Umiltà e lavoro ciò che chiedo»

Il nuovo allenatore del Lecco, nei giorni scorsi aveva rilasciato un’intervista al mostro giornale.

CALCIO

In settimana avverrà la presentazione di Alessio Tacchinardi. Si aspetta, con tutta probabilità, l’ufficialità dell’iscrizione al campionato.

Altrimenti, tanto vale presentare chicchessia.

Ma nelle scorse settimane, il 23 maggio per la precisione, Tacchinardi da queste colonne aveva già annunciato quella che avrebbe potuto essere la propria strategia.

«Se dovessi tornare a Lecco ci sarebbero solo due parole possibili per me: umiltà e lavoro - aveva dichiarato -. Nessun altro concetto. Per questo la prima cosa che farei sarebbe parlare con i giocatori che già sono contrattualizzati e chiederei loro: “Ve la sentite? C’è da mangiare l’erba questa stagione. Sarà dura”. E se sento solo un mugugno, se qualcuno mi dice “Io avrei delle richieste…”, beh, direi a questi giocatori: “Prego, quella è la porta”. Perché ci vorranno dei giocatori disposti a dare tutto per questa maglia senza tentennamenti, senza indugi».

E Tacchinardi esattamente un mese fa aveva già capito che sarebbe stata dura. Per cui aveva affermato: «Sarò chiaro anche io con la società, se arriveremo all’accordo: benissimo i giovani, ma che abbiano già una certa esperienza di serie C. A Lecco non si possono fare troppe scommesse. È una piazza “pesante” per cui bisogna assolutamente cercare di fare bene. E riuscirci. Non si può fare con giovani che non hanno mai visto la categoria».

Insomma, le idee chiare ci sono, da parte di Tacchinardi. Vedremo se saranno assecondate dalla società.

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