Pasinato sprona il Lecco: «Corsari a Trento nel ’95, ma ora è anche meglio»

Il decano promuove a pieni voti ragazzi e mister. «Si sono ripresi bene, hanno grinta e se la giocheranno». La trasferta al Briamasco? Decisiva come quella in C2

Serie C2, domenica 9 aprile 1995. Il Lecco di Titta Rota va a vincere 3-2 a Trento. Prima del “Titta” sulla panchina del Lecco c’era stato Antonio Pasinato che aveva ottenuto il titolo di campione d’inverno, ma poi aveva dovuto assistere a un calo verticale dei blucelesti. Venne così sostituito il 19 marzo dopo Lecco-Brescello 0-1. Ma quel 9 aprile a tirare il rigore decisivo a 12 dalla fine fu proprio Luciano Foschi. Nessuno voleva andare sul dischetto. La tensione si tagliava con il coltello al Briamasco di Trento e quel rigore avrebbe potuto aprire la porta dei play-off al Lecco che, però, non andò oltre il sesto posto e non vi entrò.

Memorie e prospettive

Molto tempo è passato. Ma Lecco, Pasinato e Foschi sono ancora insieme. Foschi da allenatore, Pasinato da vecchio cuore bluceleste e supporter della squadra. Che ricorda: «Avevamo vinto 3-2 con un rigore sul finale, tirato da Foschi. Ma penso che questa squadra sia migliore. Almeno sta facendo molto bene. I ragazzi si sono ripresi bene da un periodo un po’ così e siamo lì davanti. Ora ce la giochiamo. È una squadra che mi piace perché ha molta grinta, presta molta attenzione, fa un bel calcio aggressivo».

Insomma è un Lecco che somiglia al vecchio leone di Bolzano. Ma Pasinato, sempre così pacato, crede veramente nelle possibilità del “suo” Lecco? «Molto difficile dirlo a nove giornate dalla fine – dichiara dalla sua casa di Oggiono -. Chiaro che se la squadra continua così ha buone possibilità, anche perché le altre che sembrava dovessero fare una passeggiata in campionato, come Pordenone e Vicenza, per ora non si sono viste. E speriamo non si vedano più».

Tra l’altro Antonio Pasinato è di Bolzano. C’è rivalità tra Trento e Bolzano? Pasinato la vede così: «Ricordo che da ragazzino giocavo nella Virtus Don Bosco e siamo andati in finale contro la selezione del Trentino, a 15-16 anni. E vinsi per 1 a 0. Per il resto non c’è mai stata tanta rivalità».

Parliamo dei giocatori del Lecco. C’è qualcuno che sta facendo la differenza? Per il “Ruspa”, grande difensore di serie A e B bluceleste, no. O, almeno, a prevalere è la forza del gruppo in questa stagione: «Stanno facendo bene tutti – ammette Pasinato -. È tutta la squadra che gioca bene, che corre, che lotta. Non è una squadra da individualismi, ma un vero gruppo. Anche se Federico Zuccon è un classe 2003 davvero forte».

La trasferta

Vedremo anche Pasinato al Briamasco? A 88 anni appena compiuti (lo scorso 24 febbraio), non è mai semplice fare trasferte lunghe. Ma lui non si lascia certo battere dall’età. «Non penso di andare a Trento, ma non si sa mai. Me lo chiedono in tanti. In casa ci sono sempre. E comunque se anche non andrò, la seguirò in televisione perché questa squadra sta facendo molto bene. Foschi in primis: ha elogiato il suo settore tecnico e atletico ed è stato veramente un bel gesto».

Facile quando al fianco si ha una rivelazione come il viceallenatore Andrea Malgrati: «È molto serio, molto preparato, lo conosciamo tutti. E lui e Foschi vanno davvero d’accordo: decidono insieme tutte le cose. È molto bello vedere una coppia del genere».

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