Lecco, via libera alla cooperativa del gol. Si soffre dietro? Colpa del centrocampo

Sette diversi marcatori nelle sette reti realizzate dai blucelesti in campionato. Il rientro di Galli dovrebbe consentire là in mezzo di proteggere di più la retroguardia.

Metà classifica esatta. A cinque punti dalla promozione diretta e a cinque dalla retrocessione diretta. Insomma, il Lecco si tiene in equilibrio dopo un inizio altalenante. Ancora troppo presto per tracciare un profilo, un identikit di questa squadra apparsa “morta” contro la Pro Sesto e “risorta” contro il Mantova.

Ma i numeri sono fatti. E qualcosa in più dicono, rispetto ai blucelesti. Innanzitutto che, se non fosse arrivata la brutta sconfitta contro la Pergolettese, il Lecco sarebbe stata la miglior squadra del girone in casa: per ora solo la Pergolettese (7 punti in tre gare interne), ha fatto meglio. Padova, Vicenza e Renate hanno fatto uguale ai blucelesti. Mentre, di contro, il Lecco è una delle ultime squadre in trasferta visto che su due partite giocate ha colto un solo punto, all’esordio contro la Virtus, prima della scoppola rimediata a Vicenza.

L’analisi

Ma neanche questi dati, sui confronti in casa e in trasferta, spiegano bene cosa sia il Lecco attuale. Probabilmente sono più gli 8 gol subiti (4 però nella stessa gara), a descrivere il problema del Lecco. I gol subìti sono il vero tallone d’Achille perché, al di là del fatto che con il Mantova non ha incassato reti, i blucelesti sono sempre parsi traballanti. Il 3-0 contro il Mantova è bugiardo, nel senso che i virgiliani almeno un golletto l’avrebbero meritato. Bravura di Melgrati, ma anche un pizzico di fortuna.

Perché il Lecco soffre tanto dietro? Non certo per le prove individuali di Celjak e Battistini, spesso tra i migliori in campo, e neanche per Enrici, che qualche sbavatura la commette, ma non è il capro espiatorio della fragilità difensiva. Appare molto più “indiziato”, invece, il centrocampo che non appare certo imperforabile. Ovvero: la leggerezza (fisicamente intesa) di Maldonado, e il solo Lakti (corridore a tutto campo), spesso non riescono a chiudere tutti i varchi che si creano in area. E se il pallone passa, su calcio da fermo, sulla testa degli avversari, è anche perché in mezzo, fisicamente, non c’è nessuno che li contrasti, oltre a Celjak e Battistini.

Non a caso qualche volta Pinzauti ed Eusepi hanno salvato il Lecco da situazioni scabrose nella propria area. Servirebbe un elemento di “peso” e di grande fisicità a dare una mano al centrocampo bluceleste. Sarà Giorgio Galli? Lo scampolo di gara contro il Mantova lo fa sperare. Lui sarebbe quello capace di dipanare il bandolo della matassa, in fase difensiva. Vedremo.

Il gol facile

I 7 gol all’attivo (3 nell’ultima gara), invece, parlano di una squadra che non fa troppa fatica nel segnare, ma che è ancora alla ricerca di un vero protagonista.

Hanno realizzato un po’ tutti finora: Celjak, Lepore, Battistini, Pinzauti, Eusepi, Giudici e Zambataro. Il che non è necessariamente una cattiva notizia, anzi. Il dato parla di una squadra che riesce a smarcare al tiro un po’ tutti. Davanti manca il solo Mangni all’appuntamento con il gol (ma è infortunato da una settimana), mentre si aspetta il rientro a giorni di Tordini.

Dietro hanno già segnato tutti tranne Enrici che però è il più “bloccato” di tutti, tatticamente. Non va, per esempio, sui calci d’angolo e resta dietro a coprire, spesso con Zambataro. Ma, nel complesso, la fase offensiva non si fa disprezzare. Contro l’Albinoleffe, squadra alla portata del Lecco, si potrà capire di più.

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