«L’altissima classifica ci ha condizionati. Ma solo in negativo»

Luca Giudici , capitano del Lecco travolto dal Pordenone: «Non ci siamo montati la testa, anzi l’essere ai vertici ci ha intimoriti».

Parlare dopo una batosta subita, è un po’ come rialzarsi dopo che una carica di bufali (o “Ramarri”, fuor di metafora) ti è passata sopra. Qualcuno ci deve riuscire e dev’essere - per definizione - un capitano. Così dopo il 5-0 subito dal Lecco a Pordenone, Luca Giudici da Oggiono - di professione ala bluceleste e, appunto, capitano - non fa un “plissé”: si porge alla telefonata e, con la sua calma, risponde, spiega. Dà la propria versione: «È andata proprio male - ammette - abbiamo preso gol troppo presto per poter fare la partita che ci eravamo preparati...».

Sì, d’accordo il valore altissimo dell’avversario, ma cosa è successo?

Che abbiamo affrontato fuori casa una squadra molto forte, che ha approcciato bene la gara e dopo 20 secondi ha avuto un rigore poi parato da Ricky (Melgrati, ndr). Un rigore, anche dubbio, che forse ci ha un po’ condizionato mentalmente. Perché, anche se sbagliato, forse ci ha spaventato per la facilità con la quale sono arrivati lì.

Ma la reazione?

L’abbiamo cercata, ma ci siamo disuniti anche un po’ inspiegabilmente. Forse il fatto di venire già da una sconfitta (casalinga, con il Trento, ndr) ci ha condizionato. Abbiamo subito cercato di pressarli alti, una cosa che con il senno di poi non avremmo dovuto fare, perché lasciando subito così tanti spazi loro, con le qualità che hanno, ci hanno punito. Insomma: abbiamo un po’ sbagliato tutto, rispetto alla partita che volevamo fare. Per la quale abbiamo lavorato.

E ora?

C’è da riflettere, ne riparleremo fra noi sicuramente.

Sgombriamo il campo da equivoci: questo Lecco non si è montato la testa?

Direi proprio di noi. Anzi, forse, è il contrario. Forse l’aria di altissima classifica ha finito con il condizionarci. Ma in negativo. Ci siamo un po’ anche intimoriti; essendo su in classifica, inconsciamente ci siamo caricati di impegni... Con il Trento dobbiamo vincere, a Pordenone dobbiamo giocarcela. Anche se noi la classifica non la vogliamo guardare, è inevitabile. Così come pensare al primo posto, anche se può sembrare un po’ assurdo. Ma a quel punto forse ha pesato quello.

Ma nessun dramma.

No. Sono solo due partite andate male. Pur non guardando la classifica, dico solo che siamo ancora in una buona posizione, per la quale avremmo firmato a inizio stagione dopo 12 gare. Drammi no, ma sicuramente cerchiamo di uscirne. Questo sì.

Il problema, a uno sguardo esterno, è sembrato soprattutto la tenuta psico-fisica del trio d’interni di mediana (Girelli-Galli-Zuccon). C’è un po’ di stanchezza?

Non mi sento di dire quale reparto o chi di noi è stanco, ma forse un po’ di stanchezza c’è. Abbiamo fatto pure tre partite di fila due settimane fa. La stanchezza ci può stare. Anche se il mister un po’ li ha alternati e può essere solo una delle componenti che hanno portato alle ultime due partite. Ma non mi sento di attribuire al solo centrocampo le colpe di queste partite. Non sarebbe nemmeno corretto.

Due sconfitte che fanno male, come se ne esce ora? L’approccio giusto...

Intanto siamo sfortunati. Nel senso che, dopo Pordenone, abbiamo un’altra trasferta dove affrontiamo un’altra squadra (la Feralpisalò, ndr) molto simile e molto forte. Due delle 4-5 squadre più forti del campionato di seguito. Ma c’è anche una fortuna: sabato vai a Salò a giocare una partita identica a quella del Friuli: una squadra che, se gli lasci spazi, ti ammazza...Quindi questa settimana sappiamo di dover individuare cosa non è andato e quali errori abbiamo fatto, perché le situazioni di gioco potrebbero essere le stesse. Dobbiamo lavorarci con serenità, con la mentalità giusta. Prendere le giuste precauzioni, sfruttando anche le nostre armi.

Tu le hai viste entrambe (4-0 a Vicenza; 5-0 a Pordenone): quale delle due è più attrezzata per il primo posto?

Contro di noi (sorride amaramente, ndr) le ho viste entrambe molto forti. Ma forse ho visto meglio il Vicenza, come qualità dei singoli. Anche se ora è in crisi nera. Ma Pordenone e Vicenza dovrebbero giocarsela fino alla fine la serie B.

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