Lakti: «È l’ora del mio primo gol tra i professionisti»

Il centrocampista albanese del Lecco schierato a sorpresa da Tacchinardi nell’esordio a Verona. «Sto bene fisicamente e sono “cattivo” al punto giusto. Questo sarebbe il momento buono per segnare».

Una sorpresa, tra le sorprese, c’è stata, sabato scorso. Una sorpresa che potrebbe essere riproposta anche sabato contro la Pergolettese: l’utilizzo fin dal primo minuto del centrocampista centrale Erald Lakti, classe 2000. Era stato messo in discussione il giovane albanese, nel giro delle nazionali giovanili del Paese delle Aquile. Si pensava potesse addirittura essere messo fuori lista, a un certo punto. Non per suoi demeriti ma perché in quel ruolo, fosse arrivato anche Patrizio Masini, c’erano già Girelli e Zuccon, oltre a Maldonado.

Insomma, cinque sarebbero stati troppi. Ma da essere in sovrannumero a diventare titolare ce ne corre.

«Pergocrema squadra rognosa»

E lui si gode il meritato proscenio con quell’umiltà e voglia di lavorare che piacciono tanto a mister Tacchinardi: «C’è sempre da migliorare - spiega Lakti -. Ho cercato di essere un po’ dappertutto, in campo, a Verona perché sto bene fisicamente. E sono “cattivo” al punto giusto, a centrocampo. Mi sono trovato bene sia con Zambataro che con Maldonado. Quest’ultimo è un ragionatore, ma ha anche una buona corsa. Però è logico che io debba correre di più, recuperare di più, chiudere eventuali falle e dare palle semplici e pulite a Maldonado, per fargliele giocare al meglio davanti».

Insomma, una vita da mediano. Lavorare “sporco”, in maniera oscura, correndo tanto e sudando tantissimo. Un destino, quello di Lakti, già segnato. Ma che serve molto alla squadra bluceleste soprattutto in vista di una partita, quella contro la Pergolettese, che sa di sfida al di là dei tre punti.

Una “classica” della serie C. Un derby lombardo e una gara importante per i blucelesti che devono assolutamente fare punti in attesa di andare, il martedì successivo, a Vicenza.

«Sarà una squadra molto rognosa da affrontare - spiega il centrocampista bluceleste -. Ha vinto la prima gara contro il Piacenza e potrebbe tentare il colpaccio. Ha buoni giocatori e sarà una bella partita, di quelle che piacciono a me: tosta. L’ho incontrata tante volte, la Pergolettese, sia l’anno scorso che con il Renate, due stagioni or sono. Il mio bilancio è di 30 presenze quell’anno, per cui avevo giocato sia andata che ritorno. Non ho mai perso, ma a me piace vincere».

Lakti un sogno nel cassetto ce l’ha: «Nei professionisti non ho ancora segnato. Dalla Primavera della Fiorentina in poi non ho mai fatto gol. Il tiro da fuori ce l’ho. Sarebbe il momento buono, sabato…».

«La concorrenza non manca»

Come sta Giorgio Galli, un altro possibile concorrente per il ruolo di mediano? «Sta bene, l’ho visto bene - ammette Lakti -. La concorrenza comincia a diventare tanta, ma siamo centrocampisti e dobbiamo sempre dare il massimo e sfruttare al massimo le occasioni che ci danno di scendere in campo. Ho apprezzato di essere stato scelto dal mister per la gara di Verona. Penso che gli piaccia che non mollo mai, che corro tanto, e che sono un po’ cattivo. Ma non posso certo fermarmi qui».

La Nazionale albanese, ora che Lakti è un over e non più un under 21, è un ricordo: «Sono grande perché ho finito la trafila dei giovani ed è difficile che arrivi una chiamata dalla Nazionale maggiore visto che giocano tutti in serie A estere o italiane, i miei connazionali. Mi basterebbe però battere la Pergolettese e poi fare bene quest’anno sperando di riuscire ad arrivare il più in alto possibile con la squadra. Anche perché mi piace questo allenatore. Mi sento come lui in fatto di motivazioni e cattiveria».

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