I segreti del Lecco capolista?
Corre, picchia e ha equilibrio

L’analisi Blucelesti al comando: sempre a punti con il nuovo allenatore In cima anche l’ottobre di due anni fa, ma allora dopo solo quattro giornate

Sei vittorie, due pareggi e due sconfitte. Primo posto. Al secondo, Feralpisalò e Renate che di partite ne hanno vinte rispettivamente 6 e 5, ma o hanno perso una gara in più (la Feralpi) o ne hanno pareggiate due in più (il Renate). Insomma, la differenza è tutta lì, per ora. Ma a “scavare” dietro i numeri si trova anche molto altro.

Per esempio che il Lecco è una delle poche squadra del girone A ad aver vinto 4 gare su 5 in casa (l’altra l’ha persa contro la Pro Sesto). Meglio solo Vicenza e Pergolettese (4 vittorie e 1 pari). E, da domenica, scorsa il Lecco ha risalito anche la classifica di chi ha raccolto più punti fuori casa, non solo tra le mura amiche: 8 dei 20 punti ottenuti finora sono lontano dal Rigamonti-Ceppi. Contro i 9 di Novara e Padova, i 10 del Pordenone e i 13 della Feralpi, che però fa fatica, per ora, a vincere in casa.

Il confronto

Un Lecco, dunque, molto equilibrato: vince quasi sempre in casa e fa fatica a perdere fuori (due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, a Vicenza). Tra l’altro, e bisogna sottolinearlo, entrambe le sconfitte sono targate Tacchinardi. Foschi per ora di “zero punti” non ha sentito parlare. Capiterà, è quasi inevitabile in serie C, ma per ora la sua squadra è totalmente diversa da quella, arrendevole, di Vicenza. O da quella, sconclusionata, vista in casa contro la Pro Sesto, per ora le uniche due battute d’arresto del torneo.

Sempre parlando di numeri, il Lecco ha il terzo miglior attacco del torneo con 15 reti all’attivo dietro a Vicenza (19) e Novara (16). E la quarta difesa dietro Pordenone (5 gol al passivo), Feralpi (6) e Arzignano (9, ma le ultime due reti le ha subite proprio dal Lecco).

Naturalmente è presto per volare alto, ma c’è un qualcosa che va sottolineato. L’11 ottobre 2020 il Lecco, vincendo 3-0 a Como (Mangni e doppietta di Capogna), volò in testa alla classifica. Ma era la quarta di andata. I blucelesti avevano vinto all’esordio contro la Giana, poi pareggiato con il Livorno al Picchi e quindi battuto 2-0 l’Alessandria. Ottimo inizio, ma era troppo presto per gioire. Infatti, dopo l’ubriacatura da derby arrivarono il pari interno contro la Carrarese, la sconfitta di Pontedera, quella interna contro il Piacenza e il pari ad Alessandria contro la Juventus U23, oltre alla sconfitta a Renate. Insomma, passarono, da quel derby, cinque gare, prima che il Lecco tornasse alla vittoria (casalinga contro il Novara per 1-0).

Quadrato

Questa volta sta succedendo l’inverso: inizio così così, nelle prime quattro, e poi l’ascesa forte, prepotente. Sarà vera gloria? Non si può certo dirlo ora, ma di sicuro questa squadra rispetto a quella del 2020/21 è più compatta e meno sbilanciata davanti. Pensa più a difendersi, anche se manda in gol difensori, centrocampisti e attaccanti e, per numeri, ha un attacco che è terzo in torneo. Ovvero: è un Lecco più “quadrato”.

Un Lecco che corre di più, vince spesso le seconde palle, si sacrifica con tutti e undici i suoi giocatori. E “picchia” duro senza paura. Come vogliono i propri tifosi. Non è garanzia per il futuro, ma se lo spirito continuerà a essere questo, farà volare ancora in alto le aquile.

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