Battistini: «Stavolta dobbiamo segnare»

L’autore della rete decisiva contro l’Ancona spiega come la squadra affronta il Pordenone. «Loro ci hanno fatto cinque reti, noi nessuna. Ma siamo arrivati a pari merito, e per batterli ne basta una...»

È stato “The man of the match” contro l’Ancona. Ha dimostrato con la sua grinta e il suo senso del gol di poter ovviare anche alla scarsa capacità realizzativa della sua squadra. Ma soprattutto, alla vigilia della gara contro il Pordenone, ha dimostrato di essere in un invidiabile momento di forma. Matteo Battistini difensore centrale bluceleste, figlio d’arte (suo padre Sergio è stato un campione di Milan e Inter, a centrocampo), però, rivela: «Sinceramente ho anche un problema al tendine d’Achille che mi trascino dallo scorso anno: a fine stagione con il fondo duro del nostro stadio, ne risento. Ma per la partita sono sempre pronto e lo sarò anche sabato contro il Pordenone. Siamo tutti focalizzati su questa partita».

Primo darle

E soprattutto, questa volta al “primo non prenderle” bisognerà sostituire un necessario “prima darle e poi non prenderle”. Perché il Lecco contro il Pordenone testa di serie deve almeno vincere una partita e non perdere l’altra o perderla con minor scarto di gol. Insomma, bisogna segnare: «In effetti contro il Pordenone per ora abbiamo solo un meno cinque in differenza reti, ovvero quelli che ci hanno dato all’andata e che vogliamo vendicare sportivamente. Però potrebbe bastarne anche uno solo. Basta segnare, cosa che non siamo ancora riusciti a fare a questa squadra friulana. È quello che cercheremo di fare sabato e mercoledì».

In effetti nelle ultime partite, però, il Lecco è incappato in una serie quasi infinita di pareggi. Due nei playoff finora. E, prima, nel girone di ritorno altri sette alternati a sette vittorie e cinque sconfitte. «Sia in campionato che nei playoff l’equilibrio tra le squadre è stato altissimo - ammette Battistini - . Le squadre si sono quasi tutte equivalse tra andata e ritorno, ma noi, nonostante non abbiamo vinto tante partite abbiamo sempre raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Anche con il Pordenone, siamo arrivati a pari merito. Ora vorremmo superarlo».

Mentalmente Battistini avrà rivisto tutta la partita contro l’Ancona. «L’ho rivista anche fisicamente, alla televisione. Mi ha lasciato tanto dentro: lo stadio pieno, tante belle emozioni. È stato importante riguardarla».

Ma cos’è cambiato da quando il Lecco, ad Ancona, si era imposto per 80 minuti? Paradossalmente ha sofferto molto di più in casa: «Ad Ancona abbiamo calato un pelo la concentrazione e l’attenzione: probabilmente abbiamo pensato di averla già vinta all’80°. E nel ritorno abbiamo fatto una buona mezz’ora. Ma loro hanno una squadra forte davanti, di esperienza. Quando, però, loro hanno saputo fare gol e andarci davanti ci è scattato qualcosa dentro. Volevamo passare il turno a tutti i costi. Loro si sono chiusi e non era facile trovare il varco giusto. Creare gioco quando tutti sono chiusi dietro non è facile. Ma il gol è arrivato e ora ce la vogliamo giocare al massimo delle nostre capacità».

«Una vale l’altra»

Era meglio incontrare una squadra che non si conosceva? «Una squadra vale l’altra, oramai sono tutte forti – spiega il leader della difesa bluceleste - . Il Pordenone è a nostro favore come noi lo siamo per loro: ci conosciamo bene a vicenda. Ma non conta molto la storia passata. Sicuramente come esperienza sarebbe stata molto bella, quella di giocare in un grande stadio come quello di Foggia, di Pescara... Ma giocare in uno stadio del genere è un punto di forza dell’avversario. Come lo sarà il nostro di stadio, io mi auguro, anche contro il Pordenone».

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