I vicini accorsi sul posto
«Che strazio, urlava forte»

Parlano i testimoni della tragica notte di Colico in cui ha perso la vita il poliziotto

La testimonianza dei residenti della zona che hanno chiamato il 118 sentendo

le grida in lontananza

Via al Chiarello si trova proprio sotto il cavalcavia della Ss 36, alla periferia nord di Curcio, ed ai lati c’è un gruppetto di case dalle quali sono accorse le prime persone in soccorso ai due precipitati. «Ero in casa, ho sentito dei rumori e gente urlare ma non capivo dove. - riferisce Danilo Bonasegale – Pensavo fossero sulla Super. Una signora è andata a vedere ed ha detto c’è un poliziotto con un’altra persona per terra. Ho portato una coperta. Erano ad un metro e mezzo uno dall’altro. Il poliziotto urlava, era ferito alla testa e ad un braccio. L’altro aveva una ferita sulla fronte. Ho dato una mano a riparare con un ombrello. L’altro poliziotto diceva al collega di stare tranquillo e lui gli rispondeva che non sentiva più le gambe ma quando l’hanno caricato sull’ambulanza era cosciente».

Una donna che preferisce mantenere l’anonimato, racconta quello che ha sentito e visto attorno alle 20.30 di giovedì. «È stata una disgrazia enorme. - afferma – Ho sentito come due spari ed ho pensato fossero stati dei ragazzi. Ho aperto la porta e ho visto una persona sul cavalcavia che ha gridava “Coperta e 118”.

Sono andata sotto il cavalcavia, c’erano due persone per terra ma non mi sono resa conto di ciò che era successo. Mi dispiace per quel povero ragazzo poliziotto che per fare il suo lavoro ha perso la vita. Se avesse sentito le urla... era una cosa straziante. Sono ancora sconvolta. Gridava come un disperato: “No, no”. L’altro aveva una spalla ed una gamba girate all’indietro. Mi sono impietrita. Ciò che ho visto non lo scorderò mai. Non scorderò quel viso insanguinato. Una scena agghiacciante».

Anche un’anziana donna, vicina di casa della precedente, riferisce su quanto accaduto: «Mi sembra di avere sentito uno sparo, quando ero in casa. Poi gente che gridava. Sono scesa in pigiama ed ho visto le due persone in terra. Una non diceva nulla e si attorcigliava, l’altra, il poliziotto, gridava. Poi ha iniziato ad arrivare altra gente e sono tornata a casa».

A pochi metri dal luogo dove i due sono caduti dal cavalcavia, abita anche Marco Cinque: «Per prima cosa ho sentito il rumore delle sirene. Poi dei lamenti ma non capivo da dove perché era buio e c’era una gran nebbia. Come hanno smesso di suonare le sirene mi sono reso conto che erano qui sotto.

Sono sceso ed ho acceso il faro che ho sulla casa. Quando li ho raggiunti c’era già l’altro poliziotto che era probabilmente sceso dalla scarpata. Ho pensato che uno dei due fosse morto, quello di corporatura più piccola. Avevano un braccio rotto tutti e due. Ho chiamato la seconda ambulanza».n 
Mario Vassena

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