Lezione di jazz con Miles Davis
Suoni di un camaleonte musicale

Il ciclo “Jazz, introduzione all’ascolto” dell’Officina della Musica di Como apre stasera un capitolo importante

Se il jazz è l’arte del cambiamento, allora Miles Davis è il jazz. Riprendono da un incontro dedicato al grande musicista americano gli incontri di “Jazz, introduzione all’ascolto” proposti da Andrea Varolo all’Officina della Musica di via Giulini 14B stasera, mercoledì 6 febbraio, alle 21. Almeno dal 1948, quando si distinse con le side che oggi sono raccolte in quel capolavoro che è “Birth of the cool”, fino alla morte nel 1991, il trombettista di Alton, Illinois, è sempre stato all’avanguardia.

Il “cool”, che contrbuì a definire, gli andò presto stretto e dieci anni dopo eccolo a definire “A kind of blues”, una specie di blues che, in realtà, guardava alla musica modale indiana, scenario ideale per le improvvisazioni sfrenate sue, di John Coltrane e Cannonball Adderly. Nel decennio del rock osò sfidare i giovani bianchi nel loro stesso campo: proprio nel 2019 compie mezzo secolo “In a silent way”, il disco della rivoluzione che prelude all’osannato “Bitches brew”, un disco che da solo ha dato vita non solo a un genere, ma a un’intera generazione di star (Weather Report, Mahavishnu Orchestra e Return to Forever escono tutti da lì).

Dopo una lunga pausa, negli anni Ottanta guardò alle nuove frontiere della musica black, sfornò almeno un altro album osannatissimo, “Tutu”, e si spense prima di pubblicare la sua versione dell’hip hop, “Doo bop”. Si prospetta, quindi, una serie di ascolti affascinanti, punteggiati dall’esperta guida di Varolo. Ingresso a 8 euro.
A. Bru.

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