Le Lake Como Film Nights
«La gente ci ha seguito
in due notti davvero speciali»

Il direttore artistico Alberto Cano e il bilancio dello scorso weekend a Villa Erba di Cernobbio

“The horror... the horror...”, sospira Marlon Brando, la testa rasata che sbuca nel buio del finale di “Apocalypse now”, che ha chiuso le Lake Como film nights a Villa Erba con una nota altissima, quella che il direttore del festival, Alberto Cano, si porterà nel cuore: «La potenza di quelle immagini, la perfezione della copia restaurata dalla Cineteca di Bologna, la magia del contesto mi hanno emozionato come non pensavo fosse possibile». E prima di quel momento... “The beauty, the beauty”: la grande bellezza di queste due giornate di proiezioni e incontri, ma anche di immersione nella dimora di Visconti fino alla coda, tutt’altro che secondaria, della premiazione del concorso FilmLakers che ha gremito la biblioteca. C’è davvero di che essere soddisfatti.

Cano, siete soddisfatti?

Moltissimo, per una serie di ragioni. Perché il programma è piaciuto. Noi ne eravamo convinti, man mano che andava definendosi, ma era importante verificarlo con il pubblico che ha risposto benissimo confermando la bontà e apprezzando la varietà delle scelte.

L’afflusso di pubblico è stato lusinghiero.

Circa duemila persone in due giorni, nonostante un tempo non troppo favorevole, con il vento di sabato e la pioggia che, domenica, ci ha costretto a spostare all’interno tutte le attività previste all’aperto. Ma, come ho detto anche dal palco, un festival deve sottoporsi anche a queste prove e, anche in questo senso, siamo contenti. Il nostro “piano B” ha funzionato praticamente senza intoppi.

L’anno scorso era stato un happening, quest’anno è stata una vera festa per i cinefili.

Sì, le sale erano tutte frequentate e i feedback che ho ricevuto personalmente sono stati tutti positivi. Si può dire, anche, che il biglietto responsabilizza il pubblico, che ha pagato e che, giustamente, vuole assistere alle proiezioni. Basti dire che, nonostante il clima, c’era più pubblico per “Apocalypse now” all’alba rispetto a “2001: odissea nello spazio” lo scorso anno.

Nel pubblico c’era anche un certo Andy Serkis.

Quello di Coppola è uno dei film della sua vita. Ha detto che non se lo sarebbe perso per nulla al mondo, così alle 2 del mattino è tornato a Villa Erba ed è rimasto fino alla fine.

Difficile portare un ospite come lui?

Bisogna fare una premessa. Noi teniamo molto alla finalità della manifestazione, che è il rapporto del cinema con il paesaggio, quindi cerchiamo film e personaggi in linea con questa declinazione. Serkis era perfetto, perché è lui stesso un grande appassionato di montagna, di paesaggi, era felicissimo di vedere questo nostro lago tra acqua e monti. Inoltre portava un film come “Mowgli”, dove i personaggi sono completamente calati nella giungla e si è anche dimostrato un uomo estremamente simpatico e disponibile. Ci vogliono mesi di lavoro, ma siamo sempre riusciti a portare ospiti di spessore, penso a Greenaway, Končalovskij, Nastassja Kinski, Oliver Assayas, Jasmine Trinca, e proseguiremo su questa strada.

Alla vostra soddisfazione deve unirsi anche quella di Villa Erba.

L’ente ha creduto così tanto nel progetto da mettersi in gioco direttamente, diventandone coproduttore. Importantissimo anche l’apporto del Comune di Cernobbio, del Comune di Como, della Camera di Commercio di Como – Lecco e di Regione Lombardia come il contributo di Intesa San Paolo e di tutti i partner tecnici. Siamo certi di avere dimostrato che la cultura unisce, fa comunità, è adatta a una fruizione collettiva. Questo è un territorio tradizionalmente poco abituato a spendere per gli eventi, che sembrano costosissimi, ma hanno grande riscontro a livello di immagine e di promozione.

Visti i risultati è legittimo pensare al... sequel.

Sarà un kolossal?

Abbiamo molte idee, ma, proprio come nel cinema, queste devono confrontarsi con i finanziamenti e le disponibilità economiche. Intanto queste due serate in corso d’opera sono diventate tre, con la proiezione comasca dei FilmLakers a cui teniamo moltissimo. Questa parte comasca è sicuramente da valorizzare.

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