L’appello di “200.com”:
«Un coro più grande»

Como: il titolo dell’opera 2020 è ancora top secret, ma al Sociale incominciano le selezioni

Dal quel 2013 che vide il Teatro Sociale festeggiare in grande il suo bicentenario, “200.Com – Un progetto per la città” è una delle iniziative più amate tra quelle legate alla massima sala cittadina.

E siamo all’ottavo anno, dopo l’esordio con i “Carmina Burana” di Orff, impegnativi fin dall’inizio. Poi le opere brevi, “Cavalleria rusticana” e “Pagliacci”, per osare sempre di più: “Elisir d’amore”, “Nabucco”, “Otello” e “La traviata” si sono susseguite inaugurando il Festival Como Città della Musica, con un gruppo di coristi e coriste sempre più agguerrito e motivato.

«È importante per noi allargare sempre più il nostro coro, che svolge un ruolo importante all’interno del Festival Como Città della Musica, ma non solo – afferma Fedora Sorrentino, presidente di Aslico – I coristi sono sempre più coinvolti e consapevoli del loro lavoro all’interno dell’opera. Io ho visto i loro occhi durante le prove e al debutto. Occhi in cui si leggeva la passione unita ad un grande senso di responsabilità. Oggi, ognuno di loro è Aslico ed è ambasciatore del nostro modo di intendere l’opera. Ogni anno aumenta il numero di coristi e aumenta la loro partecipazione alla vita del Teatro, assistono a numerosi spettacoli, agli incontri. Vedo che vogliono affinare la loro preparazione anche come spettatori. Molto spesso mi fermano per strada per commentare insieme l’evento della sera precedente! In questi anni sono nati amori, grandi amicizie, hanno trovato nel Teatro una seconda casa, e noi vogliamo accoglierne sempre più!».

Per questo si terranno nuove selezioni per il titolo del 2020. Quale titolo? Ancora top secret, ma c’è sempre un “toto opera” che ha tutte le sue cabale e i suoi ragionamenti: ci si aspetta un’abbandono di Verdi, dopo tre opere in fila firmate dal cigno di Busseto, c’è chi spera sempre in “Aida”, ma essendo in stagione quest’anno è assai improbabile per non dire impossibile, qualcuno chiede “Carmen” fin dalla prima edizione e altri, beninformati, dicono con sicurezza che sarà Rossini, magari il “Barbiere”. Le selezioni si terranno sabato 19 ottobre dalle 10 alle 14 in Teatro (accesso dall’ingresso artisti di via Bellini 3) e consisteranno in una semplice prova di ascolto dell’intonazione e del senso ritmico, anche senza una preparazione musicale specifica. Non è necessaria l’iscrizione alla prova: basta esserci.

Chi si metterà in gioco deve sapere, in ogni caso, che non si tratterà di una passeggiata. C’è da esibirsi davanti a un pubblico vasto ed esigente, come è quello dell’opera. C’è da sapersi coordinare con l’orchestra, saper seguire il direttore oltre al maestro del coro. Bisogna sapersi relazionare con i cantanti dei ruoli principali.

Soprattutto occorre anche imparare magari pochi, ma sicuramente precisi movimenti scenici. Per raggiungere questo obiettivo le prove saranno cospicue: i veterani, che hanno trasformato quello del lunedì sera in teatro nell’appuntamento più atteso della settimana, già lo sanno. Altri stanno per scoprirlo.

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