Il global warming arriva a Locarno

Il mediometraggio di Liliana Colombo denuncia il turismo estremo che va in cerca dei ghiacciai disciolti. Al festival anche un omaggio a Rossellini che nel ’46 segnò la prima edizione con il capolavoro “Roma città aperta”

Non poteva mancare la mascherina pardata. Locarno2020, edizione ibrida e indefinibile di un Festival del film annullato causa pandemia, aggiunge ai suoi tanti gadget anche l’oggetto dell’estate contraddistinto dal proprio logo inconfondibile.

Una protezione e anche un segno di appartenenza portato dagli affezionati testimoni di un evento che sta procedendo verso la conclusione di sabato in maniera anche superiore alle aspettative, ma che si spera non si ripeterà: l’auspicio di tutti è che nel 2021 la manifestazione ticinese possa tornare alla veste usuale, con tutti i suoi film, il suo programma e il suo pubblico.

Ieri nella sezione “Pardi di domani”, l’unica che ha mantenuto la fisionomia precedente (tutti i film sono visibili sia in sala in città sia sul sito locarnofestival.ch), è passato l’unico italiano in concorso, il mediometraggio “Icemeltland Park” di Liliana Colombo, documentarista con un passato da ballerina che vive a Londra.

L’ultima frontiera

Come suggerisce il titolo, siamo dentro un parco divertimenti dei ghiacci che si sciolgono. La regista ha preso in rete immagini di ghiacciai di Alaska, Groenlandia e Argentina con turisti che osservano le spettacolari quanto preoccupanti fratture ed erosioni e reagiscono con eccitazione, tra risate e applausi. Una frontiera estrema del turismo per assistere a un disfacimento che corrisponde, e Colombo lo mostra con immagini che si sovrappongono a tsunami e allagamenti in diversi Paesi asiatici.

L’Asia è molto rappresentata, e con lavori molto interessanti, nella sezione riservata ai cortometraggi con opere provenienti da Vietnam, Indonesia, Thailandia, Cina o Giappone.

Il cinema italiano, tradizionalmente molto presente, compare in diverse sezioni e modalità. Domani sera sarà proiettato “Germania anno zero” (1948) di Roberto Rossellini, visibile anche online sulla piattaforma Mubi (tutte le informazioni e i collegamenti sul sito del Festival), dove è anche presente “Comizi d’amore” (1964) di Pier Paolo Pasolini. Di Rossellini è stato proposto, all’interno delle Secret Screening serali, “Roma città aperta” che fu presentato proprio a Locarno nella prima edizione del festival nel 1946 che vide come giurata anche Alida Valli. Capolavori oggi forse poco visti o dati per scontati che vale sempre la pena di recuperare o rivedere.

Proiezioni segrete

Le proiezioni segrete oggi prevedono una proposta pomeridiana, con la versione per bambini e ragazzi alle 18 comprendente cinque cortometraggi senza dialoghi adatti a tutti.

Il “Viaggio nella storia del festival”, con 20 film del passato scelti da altrettanti registi di oggi, prosegue alle 21 con “Metropolitan” (1990) di Whit Stillman, esempio di cinema indipendente newyorchese un po’ dimenticato, oltre che con la replica del potente e politico “Terra em transe” (1967) del brasiliao Glauber Rocha. Preziosa è pure la sezione “Through The Open Doors”, che prevede solo proiezioni nelle sale locarnesi, che riporta all’attenzione il cinema di aree del mondo poco viste e interessate da un programma di sostegno ai nuovi progetti. Oggi è previsto “Sur la planche” (2012) della marocchina Leila Kilani, mentre domani si recupera la commedia cinese “Winter Vacation”, Pardo d’oro nel 2010 e poi scomparsa dalla circolazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA