Christo, il sogno del tessuto sul lago

L’eventoDal 15 giugno al 3 luglio sul Sebino l’installazione dell’artista che consentirà di “camminare” sull’acqua

La striscia di propilene giallo collegherà paesi e isole. A Brescia una mostra sui famosi “impacchettamenti”

Le opere ambientali di Christo hanno l’ambizione leonardesca del volo di Icaro: raggiungere risultati che sfidano le leggi della fisica e anche quelle dell’economia. Solo con una grande determinazione, creatività, ma allo stesso tempo una forte capacità imprenditoriale è stato possibile realizzare l’opera che a giugno trasformerà il lago di Iseo nel luogo più magico di tutto il continente.

The Floating Piers infatti sarà soprattutto la concretizzazione di un sogno: quello di poter camminare sulle acque. Una lunga passerella di tessuto in propilene giallo brillante larga 14 metri, sostenuta da galleggianti ancorati, collegherà il piccolo paese di Sulzano con Montisola e girerà intorno all’isolotto privato di san Paolo permettendo a chiunque, a qualsiasi ora del giorno o della notte, di percorrere il tragitto a piedi cullato dal rollio delle onde sotto i piedi.

Progettualità precisa

Ma il sognatore, protagonista di questa avventura, non è per nulla uno sprovveduto. Il suo intervento, come tutti quelli realizzati nella sua lunga carriera, si basano su una precisa progettualità, anche di carattere politico ed economico.

Di origini bulgare, Christo ha dichiarato di aver lasciato un paese socialista e di conoscere quindi molto bene quel tipo di società, di cui apprezza il valore umano, ma di condividere anche le logiche del capitalismo che sono diventate quelle alla base delle società che fonda ogni volta che dà avvio ai suoi progetti – tutti autoprodotti - che richiedono immensi investimenti economici. Christo, insieme alla moglie Jeanne-Claude è famoso per aver impacchettato grandi palazzi ministeriali e monumenti come il Raichstad di Berlino, il Pont Neuf di Parigi e le Mura Aureliane a Roma, o aver lasciato il suo inconfondibile segno di tessuto in luoghi di grande bellezza come le scogliere australiane o le isole della Florida.

Il suo lavoro, che nell’esecuzione finale possiede un aspetto estetico di grande fascino, coinvolge anche aspetti di carattere organizzativo e sociale perché richiede una lunga trattativa con gli enti locali e una sensibilizzazione delle persone che, nei luoghi da lui “invasi” con i suoi interventi, devono convivere per alcuni mesi.

Manifestazioni collaterali

Anche per questo motivo The Floating Piers, che inaugurerà il 15 giugno e rimarrà aperto al pubblico fino al 3 luglio, è preceduto da una serie di manifestazioni che introducono il suo lavoro, tra cui la mostra dedicata ai Water Projects che si è aperta al Museo Santa Giulia a Brescia e che presenta i più significativi interventi di Christo e la moglie Jeanne Claude, scomparsa nel 2009, realizzati con drappi di tessuto che avviluppano, contornano e incorniciano paesaggi naturali e urbani caratterizzati dalla presenza dell’acqua. Fotografie, progetti e plastici, in gran parte provenienti dallo studio dell’artista, documentano in un percorso cronologico di ampio respiro tali interventi sotto la regia di Germano Celant, che è stato tra i primi a valorizzare in Italia l’opera dell’artista.

Tra gli anni Sessanta e Settanta, infatti Christo, che allora viveva a Parigi, ha realizzato in Italia diverse opere pubbliche – documentate in mostra - tra cui l’impacchettamento del Monumento a Vittorio Emanuele in piazza Duomo e di Leonardo in piazza Scala a Milano in occasione del festival del Nouveau Réalisme nel 1970 e quello delle Mura Aureliane a Roma nel 1974.

La fase progettuale

La mostra contestualizza storicamente le opere realizzate sull’acqua dal 1961 ad oggi attraverso le diverse fasi progettuali e realizzative: dalla loro prima ideazione testimoniata dai bozzetti, al loro sviluppo nei disegni, nei collage, nei modelli, fino alla realizzazione concreta documentata da fotografie e video

Tra i lavori più affascinanti realizzati sull’acqua vi sono senz’altro le Sourrounded Islands (1980-1983) per la Biscayne Bay a Greater Miami in Forida, dove ha circondato le 11 isole della baia con del tessuto rosa. In quell’occasione, in seguito a degli studi di biologia marina effettuati per evitare che ci fossero problemi per la fauna ittica, si scoprì non solo che il tessuto non disturbava, ma addirittura favoriva la socializzazione dei lamantini, i mammiferi che abitano quelle acque. L’ecosostenibilità è del resto uno degli aspetti più interessanti delle opere di Christo e Jean Claude. I suoi interventi sono sempre volti a valorizzare il paesaggio, naturale o storico, per evidenziare la bellezza che già in esso esiste, ma che talvolta passa inosservato.

Christo and Jeanne-Caude Water Projects, Museo di Santa Giulia, Brescia. Fino al 18 settembre 2016.

© RIPRODUZIONE RISERVATA