Bonaffini, serata d’autore
«Io, Bertoli e le filosofie orientali»

Questa sera all’Officina della Musica il cantautore presenterà il nuovo album. E spazierà attraverso la sua lunga carriera e le importanti collaborazioni che l’hanno costellata

Cantautore raffinato, autore teatrale, scrittore, sempre pronto a mettersi in gioco artisticamente e umanamente, Luca Bonaffini è un talento raro nel panorama culturale italiano. Stasera, mercoledì 13 novembre, alle 21 all’Officina della Musica si racconterà e farà ascoltare brani nuovi, classici e anche canzoni di chi lo ha influenzato, primo fra tutti Pierangelo Bertoli con cui avviò una strettissima collaborazione sfociata in numerose canzoni che hanno fatto epoca.

Una “Serata d’autore” in cui non si parlerà solo de “Il cavaliere degli asini volanti”, il suo disco più recente e particolare. E allora parliamone prima. È un album ispirato alle discipline orientali, ai chakra alla pratica del reiki, e subito si pensa alla new age, invece ecco un eccellente esempio di canzone d’autore. «La fonte di ispirazione - chiarisce l’artista - è stato un vecchio cd che avevo in archivio, di musica reiki scritta da Roberto Padovan, un musicista distantissimo dal mio mondo musicale, che si occupa, appunto, di composizioni per la meditazione. Mi sono basato su quelle registrazioni per comporre testi e melodie che si adattassero a quel contesto sonoro. In pratica è come se l’arrangiamento della canzone fosse nato prima della canzone stessa». Tematiche spirituali che hanno sempre affascinato Bonaffini, «Ma me ne ero allontanato quando c’è stato un boom, legato anche a tanti che volevano cavalcare una moda. Mi sono riavvicinato proprio grazie a Padovan e alla fine ne è uscito il mio disco più personale».

Dici filosofie orientali e subito echeggia un nome. «Ero ben consapevole dell’accostamento possibile a un grande maestro come Battiato. Come ho sempre fatto nella mia carriera, ho ben presente le lezioni di tutti i grandi artisti che hanno fatto la storia alle nostre spalle. Il mio non è un confronto, semmai la condivisione di un percorso, sempre cercando una via personale che è ciò che ho fatto fin dall’inizio».

Un inizio legato inscindibilmente all’incontro con Bertoli, come si ricordava prima. Una collaborazione biunivoca: «Lui mi ha insegnato veramente tanto. Io arrivavo con brani complessissimi, pieni di accordi, di cambi e lui mi diceva di semplificare, di farne al massimo tre e allora ci incontravamo a metà strada. Certe volte ascoltava quello che avevo scritto e lo distruggeva per ricomporlo, in altri casi prendeva il brano così com’era, magari aggiustando due parole. In altri casi ero io a intervenire su quello che aveva scritto lui. Una vera scuola per me. Dal canto mio penso di avergli trasmesso un po’ del mio gusto più pop e anche una maggior consapevolezza. Pierangelo fin dall’inizio della sua carriera ha realizzato brani meravigliosi, ma quasi non se ne rendeva conto». Ingresso soci a 15 euro, ingresso non soci a 18 euro, ingresso con drink e cena a 25 euro (prenotazioni al 349/280.39.45, mail: [email protected]).

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