Addio Carla Fracci:
È morta la regina della danza

Avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 30 agosto

Questa mattina l’annuncio sui siti dei giornali: è morta Carla Fracci, la regina della danza italiana: avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 30 agosto.

Nata nel 1936 a Milano, qui ha costruito la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi è diventata étoile. Al teatro è rimasta sempre legata, il 28 e 29 gennaio scorsi aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay. Del 1955 il suo debutto sul palco del Piermarini che è stato un trampolino per i teatri più famosi del mondo.

Numerose le sue apparizioni nel Comasco: nel 2015 era stata ospite di Unindustria per la presentazione della sua autobiografia “Passo dopo passo”.

Nata a Milano il 20 agosto del 1936, figlia di un tramviere, Carla Fracci, comincia a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando, seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni dopo. Eppure l’inizio fu «per caso, su suggerimento di una coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale appunto alla Scala di Milano. All’inizio - raccontava in occasione del suo ottantesimo compleanno - non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell’impegno totale mentale e fisico sino al dito mignolo» riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot Fonteyn, vide in una pausa il coreografo avvicinarsi e correggerle la posizione appunto del dito mignolo.

Fino agli anni ’70 danza con varie compagnie straniere, dal London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet al Royal Swedish Ballet, è stata dal 1967 artista ospite dell’American Ballet Theatre. Dagli anni ’80 dirige il corpo di ballo del San Carlo, poi dell’Arena di Verona, infine dell’Opera di Roma, dove è rimasta sino al 2010, fedele anche alla amata attività didattica, di attenzione alle giovani leve.

La sua notorietà artistica si lega principalmente alle interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, cui ha dato una moderna impronta personale, con i capelli sciolti e un leggerissimo tutù, danzandola con compagni di gran fama, anche se è quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile, tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi. Una fama sempre crescente, una grande popolarità sempre viva. Non è un caso che a lei dedicò una poesia Eugenio Montale, “La danzatrice stanca”.

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