A Lethem il Premio Chandler
Cerimonia in dicembre a Villa Olmo

Noir in Festival lascia il Teatro Sociale per la dimora neoclassica e annuncia il vincitore del suo riconoscimento più importante. Succede a Jo Nesbø

Il trentaduesimo Chandler Award, il premio alla carriera che accompagna da sempre il Noir In Festival, ha un vincitore. La sera del 7 dicembre, nella sala delle feste di Villa Olmo a Como sarà Jonathan Lethem a ritirare la copia in argento del famoso doblone Brusher, motore primo della terza avventura di Philip Marlowe (The High Window, del 1947, in italiano La finestra sul vuoto).

Lethem, newyorchese, classe 1964, cresciuto in una comune e presto fuggito in California, è una delle voci più alte della letteratura contemporanea americana. Non è “uno scrittore di genere” ma è certamente uno degli scrittori che con maggiore consapevolezza, rispetto ed efficacia ha saputo giocare, entrandoci e uscendone a piacere, con i generi più diversi. In fondo, il suo esordio è un romanzo di fantascienza, certo avant-pop, ma fondamentalmente debitore al magistero di Philip K. Dick. Da allora altre storie di fantascienza, romanzi e racconti, segneranno la sua carriera, alternati a grandi romanzi di melvilliana ponderosità, a graphic novels, persino a commedie erotico musicali. E a thriller, uno dei generi che hanno fatto grande la narrativa americana, come le ultime opere pubblicate, da “Anatomia di un giocatore d’azzardo”, del 2016 o il recentissimo “Il detective selvaggio” (2019), entrambi pubblicati in Italia da La nave di Teseo.

Lethem succede a Roberto Saviano, Margaret Atwood e Jo Nesbø che hanno ritirato il premio negli ultimi tre anni sempre a Como, ma sul palco del Teatro Sociale.

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