Valsecchi resta in carcere
Il Riesame: no ai domiciliari

Accoltellò un uomo a Lecco il 23 dicembre scorso: il giovane calolziese non può lasciare la detenzione

Michele Valsecchi dovrà rimanere in prigione. Il Tribunale del Riesame non ha infatti accolto la richiesta di concedergli arresti domiciliari presentata dal proprio legale, l’avvocato Marcello Perillo, la scorsa settimana. Valsecchi, 25 anni di Calolzio, è infatti accusato di tentato omicidio e si trova nella prigione di Pescarenico dalla sera della vigilia di Natale. Figlio di quello Stefano Valsecchi che a settembre ha sparato e ucciso Salvatore De Fazio a Olginate, Michele è ritenuto essere il responsabile dell’accoltellamento di un uomo di 35 anni di Civate, che ha riportato una ferita all’addome, avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì 23 dicembre nel rione di Maggianico a Lecco, all’esterno di un bar di via Michelangelo. In prima battuta non era stato arrestato ma soltanto denunciato, poi il giorno dopo era stato portato in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. L’avvocato Perillo aveva presentato richiesta di attenuazione della misura cautelare in quanto aveva contesto la ricostruzione dei fatti, la qualificazione del reato e le esigenze cautelari. Per la difesa si sarebbe infatti trattato di un tentativo di difendersi da un’aggressione subita e quindi si configurerebbero le lesioni aggravate e non il tentato omicidio. Valsecchi in sede di interrogatorio di garanzia aveva raccontato di aver utilizzato il coltello solo dopo essere stato buttato per terra a seguito di un litigio verbale, ritrovandosi con tre persone addosso.

L’avvocato Perillo commenta così la decisione: «Attendiamo - dice - le motivazione del Tribunale del Riesame per capire per quale motivo è stato respinto. Intanto continueremo con le nostre indagini difensive, anche perché ci sono testimonianze discordanti tra coloro che hanno assistito al fatto».

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