Valmadrera, esercenti sul piede di guerra
« L’area pedonale ci stronca»

Valmadrera Le attività a due settimane dall’entrata in vigore del provvedimento lo bocciano senza appello Disagi per i parcheggi, niente clientela mordi e fuggi: «Senza considerare le difficoltà che incontrano i fornitori»

Le attività ricettive e commerciali all’interno o all’imbocco della nuova area pedonale urbana bocciano la sperimentazione h 24, 7 giorni su 7, iniziata lo scorso primo maggio e che si concluderà il 30 settembre.

L’opinione generale

L’opinione generale è che «vada almeno modificata nei giorni e negli orari: sì nei weekend, no nei giorni feriali». Per Umberto Simeone Dell’Orto, titolare del Bar 67 «l’idea è di rivolgerci al Comune con la richiesta di cambiare l’impostazione che, già in questa fase sperimentale, si sta rivelando fortemente penalizzante. Quindi, la prima proposta è che l’area pedonale venga da subito sospesa in settimana e resti in vigore soltanto il sabato e la domenica. In subordine, se questa richiesta (che riteniamo comunque sensata e fondata) non potesse essere accettata, domandiamo la modifica degli orari, con liberalizzazione dell’accesso alla zona nell’orario tra le 12 e le 14, in cui i bar e ristoranti devono poter lavorare, e così pure dopo le 18». La scansione non incontra le esigenze della gelateria, dove Simona Corti precisa che «è presto per dire se, nel nostro caso, l’area pedonale sia molto penalizzante: fino ai giorni scorsi, pioveva; di sicuro, proprio col maltempo perdiamo la clientela che vuole il gelato al volo o le mamme che portavano i bambini in auto. A noi, comunque - prosegue - sembra che, di fatto, si sia chiusa la strada e lo giudichiamo eccessivo: sì all’area pedonale, nei weekend e di sera, quando davvero la gente ha tempo, modo e diritto di passeggiare; no nel corso delle giornate feriali».

Per Manuela Pagani , del ristorante “Terrazzo” «l’area pedonale è un’imposizione e, fin da subito, ci è costata una risorsa umana in più, adibita alla gestione delle targhe dei clienti, secondo il modello introdotto dal Comune per autorizzarli. Trattandosi di una clientela d’élite, vive sicuramente con disagio il lungo tragitto a piedi fino al parcheggio pubblico, ma i problemi sono anche altri: per esempio, i numerosi fornitori che gravitano di volta in volta attorno alla ristorazione, ai ricevimenti e al wedding. Oltre a una gestione del provvedimento viabilistico più flessibile, auspichiamo un aumento dei posteggi, ora insufficienti, ricavandone altri nelle vicinanze delle attività, perché vanno riconosciuti i diritti di tutti: anche di chi lavora».

Segnaletica poco chiara

Per Paola Combi , del ristorante hotel “Rocopom” «il problema qui è anche l’essere rimasta esclusa dal sistema di registrazione delle targhe, in quanto collocata all’inizio dell’Apu; risultato: i miei clienti si ritrovano a dover scaricare le valigie lontano dall’entrata, oppure verranno multati. Inoltre, la segnaletica è poco visibile e chiara, soprattutto per i turisti stranieri; chi per sbaglio la oltrepassa, sanzioni a parte, non ha spazio per invertire la marcia in condizioni sicure. I posti auto accanto alla galleria sono sempre pieni e così pure vicino alla Casetta degli Amici di Parè: il primo weekend di caldo lo dimostra. Conclusione: l’area pedonale crea uno spartiacque tra le attività all’interno, molto penalizzate, e quelle al di fuori dell’Apu, distanti anche solo pochi metri da noi, per le quali non intervengono cambiamenti. D’accordo la sicurezza stradale e la regolazione dell’ordine pubblico, ma così ci vengono tagliate le gambe. Almeno, si ridimensioni l’orario: a fasce o in vigore solo nel weekend».

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