«Seppellita senza la certezza
che fosse davvero morta»

Omicidio Ziliani L’agghiacciante particolare sarebbe stato rivelato dal compagno di cella di Mirto Milani

L’agghiacciante particolare

sarebbe stato rivelato

dal compagno di cella

di Mirto Milani

Nuovi particolari emergono dalla confessione di Mirto Milani, giunta dopo le confidenze fatte al compagno di cella.

Il giovane di Calolzio e le figlie di Laura Ziliani, hanno ucciso l’ex vigilessa di Temù l’8 maggio del 2021. «Mirto mi ha raccontato che quella sera lui, Paola e Silvia avevano preparato dei muffin e intriso quello destinato a Laura di benzodiazepine». Lei lo ha mangiato senza crollare nei primi dieci minuti, come pensavano accadesse. Al contrario, alla mamma delle due sorelle sembra non succedere niente e va a letto. «Laura a un certo punto è ormai inebetita e va in cucina per prendere da bere dal frigorifero. A quel punto scatta la furia di Silvia che prende da dietro la madre. Laura cade sulla figlia, le salta sopra Paola per tenerla ferma, ma la mamma non muore. Con Mirto le mettono il sacchetto di plastica sulla testa e lo chiudono con una fettuccia e una porzione di prolunga» ha raccontato il compagno di cella secondo quanto ricostruito d al Giornale di Brescia.

«Mirto Milani mi ha detto che c’è il dubbio che sia stata sepolta viva, senza che loro ne fossero certi. Laura aveva convulsioni lunghe», ha concluso il detenuto. Il corpo della Ziliani venne sepolto in una buca realizzata a fianco del fiume Oglio che tre mesi più tardi tracimò, facendo riaffiorare il cadavere, visto da un bambino.

La confessione era giunta pochi giorni dopo la chiusura delle indagini da parte del pubblico ministero titolare dell’indagine Caty Bressanelli, arrivata dopo oltre otto mesi di totale silenzio da parte dei tre indagati. I giovani avevano ammesso di aver prima drogato la donna sciogliendo benzodiazepine nella sua tisana, così da indurla in uno stato di semi-incoscienza, per poi soffocarla.

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